venerdì 28 gennaio 2022

Roy Lewis La vera storia dell’ultimo re socialista



RISVOLTO

«E se le cose fossero andate in un altro modo? Se in un momento cruciale avessero preso un corso diverso?». Domande che qualsiasi persona ragionevole si pone ogni volta che tocca quella strana, impalpabile materia che si chiama Storia. Roy Lewis l’ha affrontata in questo romanzo con la stessa sottile verve, con la stessa illuminante disinvoltura con cui aveva trattato la preistoria in Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, anche qui usando il gioco per dare evidenza e plasticità a pensieri che vanno lontano. Così ha voluto seguire una vena del possibile, immettendo, per così dire, in un supercomputer «la vittoria del socialismo, anziché quella del capitalismo, nella rivoluzione che travolse l’Europa del 1848». Dopo lunga elaborazione, il computer ha prodotto questo teorema in forma di romanzo. Osserviamo i fatti: anzitutto la regina Vittoria non regna per più di mezzo secolo, bensì deve abdicare nel 1849 davanti alla rivolta dei cartisti (i socialisti inglesi). Ma che avviene dopo? Si stabilisce un regime socialista (ma senza abolire la monarchia, perché siamo pur sempre in Inghilterra). Di un socialismo relativamente mite e bucolico, preoccupato soprattutto di garantire il lavoro a tutti e di mantenere l’uguaglianza. Il risultato è un lento disastro. Soprattutto perché socialismo e tecnologia non vanno insieme. La tecnologia, che è la vera rivoluzione, scompagina continuamente i rapporti sociali – e questo i bravi e un po’ tonti socialisti non riescono a sopportarlo. Si preparano così le basi per una rivoluzione che abbatta il sistema. Ma che accadrà se complice di questa rivoluzione diventa «l’ultimo re socialista»? Ce lo racconterà lui stesso, e non sarà facile dimenticare il personaggio di questo gentile, amabile sovrano, che avrebbe senz’altro preferito insegnare matematica in qualche oscura università, e si ritrova invece, spinto dalla forza delle cose, a guidare una controrivoluzione per rovesciare il proprio regime – quindi per esautorare se stesso.
La vera storia dell’ultimo re socialista è apparso in Inghilterra nel 1990.


da "La vera storia dell'ultimo re socialista" di Roy Lewis



giovedì 27 gennaio 2022

Theodor Adorno Aspetti del nuovo radicalismo di destra (Marsilio, 2020) ricavato dalla registrazione di una conferenza che Theodor W. Adorno tenne il 6 aprile del 1967 all’Unità di Vienna su invito dell’Unione degli studenti socialisti dell’Austria. I



Il 6 aprile 1967 Theodor Adorno tenne una conferenza all’Università di Vienna il cui valore va ben oltre l’aspetto puramente storico e che può aiutarci a comprendere il tempo che stiamo vivendo. Risalendo alle origini del consenso ottenuto dai movimenti radicali di destra, il filosofo intendeva chiarire le ragioni dell’ascesa dell’NPD, formazione di destra che all’epoca stava registrando un certo successo nella Repubblica Federale Tedesca. Adorno mette in luce e collega tra loro in modo inedito vari elementi: il congegno sofisticato della propaganda e l’antisemitismo, il connubio tra perfezione tecnologica e un «sistema folle», l’individuazione di un capro espiatorio e l’odio ostentato verso gli intellettuali di sinistra e la cultura in generale, la tendenza del capitale alla concentrazione e la paura diffusa di perdere il proprio status sociale. Oggi lo «spettro» a cui la conferenza è dedicata non solo non si è dissolto, ma assume nuove e inquietanti sembianze. Diventa dunque ancora più importante prendere coscienza dei meccanismi dell’agitazione fascista e dei fondamenti psicologici e sociali su cui poggia. Nella consapevolezza che «se si vogliono affrontare sul serio queste cose, bisogna richiamare in modo perentorio gli interessi di coloro ai quali la propaganda si rivolge. Ciò vale soprattutto per i giovani che devono essere messi in guardia»
La postfazione dello storico Volker Veiss contestualizza il testo e lo inquadra in una prospettiva attuale.


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"In effetti, per molti aspetti le “problematiche” affrontate da Adorno nel 1967 appaiono più attuali oggi che allora; eccone un esempio: «Nonostante la piena occupazione e nonostante tutti i segni di prosperità, lo spettro della disoccupazione tecnologica continua ad aggirarsi tanto che, nell’epoca dell’automazione, anche gli esseri umani che si trovano all’interno del processo produttivo in realtà si sentono già potenzialmente superflui o potenziali disoccupati (pp. 15-16)."( sta in Sebastiano Isaia OGGI COME ALLORA. ADORNO E IL NUOVO RADICALISMO DI DESTRA)




"Adorno lo dichiara subito: «Nel 1959 ho tenuto una conferenza dal titolo Che cosa significa elaborazione del passato nella quale ho illustrato la tesi secondo cui il radicalismo di destra, o il potenziale di un radicalismo di questo genere, può essere spiegato con il fatto che, oggi come allora, continuano a sussistere le premesse sociali del fascismo. Vorrei partire dall’idea che, nonostante il loro crollo, le premesse dei movimenti fascisti continuano a sussistere sul piano sociale, se non anche su quello direttamente politico» (pp. 13-14)(Sebastiano Isaia... cit)

«Molto si discorre, e non senza ragione, della tecnica del dominio delle masse. Ma bisogna guardarsi dall’idea che i demagoghi che ne usano sorgano ai margini della società, e poi quasi per caso o mercé l’impiego abusivo di strumenti tecnici ottengono un potere sugli altri uomini, per il resto pacifici e giusti. […] Sempre i demagoghi seminano su un terreno già arato. […] In un mondo ampiamente dominato da leggi economiche su cui gli individui umani hanno ben poco potere, l’individuo è assai più impotente di quel che sappia confessarsi» (M. Horkheimer, T. W. Adorno, Massa, in Lezioni di sociologia, p. 95, Einaudi, 2004

domenica 16 gennaio 2022

Cappuccetto Rosso. riflessione di "il mondo di Amelie"





C'era una volta una piccola bambina chiamata Cappuccetto Rosso...

La fiaba di Cappuccetto Rosso è una classica rappresentazione dei passaggi evolutivi dall'infanzia all'adolescenza, alla maturità, alla vecchiaia...

Riguarda in particolare quel delicato passaggio nella vita di una donna caratterizzato dalla comparsa del menarca, cioè la prima mestruazione. Ma anche l'incontro con il maschile, la prima esperienza sessuale, la perdita della verginità. In effetti nell'iconografia classica Cappuccetto Rosso è vestita di bianco e di rosso, che riporta alla mente l'idea di un tessuto macchiato di sangue.

Quando Cappuccetto Rosso saluta la Mamma per andare a trovare la Nonna, in realtà sta cominciando il suo Viaggio nella Vita. Per trovare la Nonna (Il Sè) occorre attraversare Il Bosco (L'Esperienza della Vita, il Mistero dell'Amore e della Morte, lo Spirito, l'Inconscio Personale). L'incontro con il Lupo rappresenta, tra le altre cose, la Perdita dell'Innocenza, ma è proprio grazie a quell'incontro che la piccola e ingenua bambina potrà diventare una donna adulta e matura e potrà imparare a riconoscere la propria Essenza (La Nonna, cioè l'archetipo del Saggio) dalla Maschera Sociale (Il Lupo travestito).
Il Lupo rappresenta anche l'incontro terribile con la propria Ombra, (Il Diavolo) la cui astuzia è appunto quella di proporre comode scorciatoie ma in realtà di sviarci dalla retta via (Lo Scopo della nostra Vita). Il Viaggio è pieno di rischi e di pericoli, ma va affrontato o non avremo mai l'opportunità di contattare la parte più autentica e profonda del nostro essere.Quando Cappuccetto Rosso si rende conto di essere stata ingannata è ormai troppo tardi. Il Lupo la divora, come spesso ci accade quando ci facciamo risucchiare da situazioni o da persone che non ci piacciono e non ci corrispondono (Il Distruttore Ombra).

Ma è a questo punto che occorre imparare a sguainare la spada, a difendere i propri confini, a ristabilire i termini autentici di una relazione. Il Cacciatore è l'archetipo del Guerriero che squarcia la pancia del Lupo e riporta le cose alla loro natura, che ristabilisce l'ordine naturale. Cappuccetto rosso e la Nonna escono illese dalla pancia del Lupo. La Grazia divina vivificatrice può sempre far risorgere ciò che sembrava morto, può sempre restituire ciò che sembrava perduto per sempre. (il Lasciar Andare)

Il Viaggio è una chiamata, la chiamata verso i Misteri dello Spirito, il richiamo verso la scoperta di un mondo che noi sappiamo esistere al di là delle illusorie apparenze e delle convenzioni sociali