giovedì 23 marzo 2023

Tra i libri di casa per un sano meticciato ed ottima contaminatio -un testo di Roger Scruton *



Roger Scruton  Guida filosofica per tipi intelligenti-Raffaello Cortina Editore  1997

Verità, tempo, Dio, libertà, ma anche musica, sesso, educazione… È almeno dai tempi di Socrate che il filosofo non conosce tabù. E proprio dove la sua impresa è più rischiosa, rivela orizzonti nuovi e inaspettati. Ma, sostiene Roger Scruton, come disciplina accademica la filosofia ha troppo spesso tradito le proprie origini, oscillando tra gli estremi di uno specialismo esasperato o di una vaghezza mascherata da un linguaggio apparentemente profondo ed evocativo. Scruton invece non ama le chiusure accademiche, gli atteggiamenti oracolari, le censure del politicamente corretto. L’audacia intellettuale dovrebbe sempre andare di pari passo con la chiarezza esplositiva e con l’attenzione ai problemi della gente comune.
A lungo la filosofia è stata tenuta separata dai desideri, dalle paure e dalle speranze degli uomini e delle donne in carne e ossa. Lo scopo di questo libro è di “riconciliarla con la vita”.


Conosciuto come vivace polemista, alieno da chiusure accademiche e atteggiamenti oracolari, Scruton sostiene che la filosofia ha troppo spesso tradito le proprie origini, ammantandosi di uno specialismo esasperato e restando così separata dai desideri, dalle paure e dalle speranze degli uomini comuni. Scruton ritiene che alla filosofia ci si debba avvicinare considerandola non come una arida dottrina, ma come un prisma, attraverso il quale la luce intellettuale possa splendere in più di un colore. Per questo, nella sua prefazione, si augura che «il lettore, quando avrà finito il libro, si sarà fatto l'idea che la filosofia riguarda non solo problemi intellettuali, ma la vita nel mondo contemporaneo.»



Scruton è stato un filosofo e un personaggio pubblico molto apprezzato nel Regno Unito ma al tempo stesso sono molto discusse alcune sue posizioni conservatrici: Scruton, infatti, è stato promotore di reti accademiche antigovernative nell’est europeo nel periodo comunista.
In “Guida filosofica per tipi intelligenti” il filosofo inglese ci parla di filosofia con passione, eliminando il distacco che si è creato con il sentire comune che la pensa come qualcosa di difficile o di inutile, cercando di riconciliare il mondo delle idee col mondo dei fatti. In questo testo la filosofia viene unita alla vita attraverso concetti espressi con semplici parole come verità, storia, musica, sesso. Tutto viene analizzato e approfondito rendendo i concetti reali, vivi, vicini alla vita di tutti i giorni. Un libro che parla al mondo ma anche a chi si occupa di filosofia, un punto di vista diverso che aiuta nell’esercizio del dialogo.

La filosofia – “l’amore della saggezza” – può essere avvicinata in due modi: facendola o studiando come è stata fatta. Il secondo è quello familiare agli studenti universitari che si trovano di fronte al più vasto corpo di letteratura che sia mai stato consacrato a un’unica disciplina. Questo libro segue il sentiero più antico: cerca di insegnare la filosofia attraverso la sua pratica. Benché io citi di tanto in tanto i grandi filosofi, non pretendo di fornire una guida attendibile delle loro idee. Spiegare “in pompa magna” le loro argomentazioni avrebbe tradito il principale proposito, che è quello di portare la filosofia alla vira (p. 5)



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*Sir Roger Vernon Scruton (Buslingthorpe, 27 febbraio 1944 – Brinkworth, 12 gennaio 2020) è stato un filosofo britannico, esponente del conservatorismo tradizionalista...Scruton ha abbracciato il conservatorismo dopo aver osservato, nel Sessantotto, le proteste studentesche del Maggio francese. Dal 1971 al 1992 è stato docente e professore di estetica al Birkbeck College, presso l'Università di Londra, e in seguito ha ricoperto varie altre cariche accademiche a tempo parziale in altre università anche negli Stati Uniti. Divenne noto negli anni ottanta per aver contribuito a creare network accademici segreti nell'Europa dell'est allora sotto il controllo dell'Unione Sovietica. Per questa ragione è stato insignito della Medaglia al Merito della Repubblica Ceca dal presidente Václav Havel nel 1998.

Opere
Guida filosofica per tipi intelligenti, Raffaello Cortina, 1997
Manifesto dei conservatori, Raffaello Cortina, 2007
Gli animali hanno diritti?. Raffaello Cortina, 2008
Bevo dunque sono. Guida filosofica al vino, Raffaello Cortina, 2010
La bellezza, Vita & Pensiero editore, 2011
Il bisogno di nazione, Le Lettere, 2012
Essere conservatore, D'Ettoris Editori, 2015 (titolo originale: "How to be a Conservative")
Sulla natura umana, Vita & Pensiero editore, 2018
Confessioni di un eretico, D'Ettoris, 2018.



Citazioni di Roger Scruton

"Quando la società è organizzata dall'alto, o dal governo dall'alto verso il basso di una dittatura rivoluzionaria, o dagli editti impersonali di una burocrazia imperscrutabile, allora la responsabilità scompare rapidamente dall'ordine politico, e anche dalla società" How To Be a Conservative

martedì 21 marzo 2023

Tra i libri di casa-Arthur Schnitzler Il ritorno di Casanova-Biblioteca Adelphi, 59 1975


RISVOLTO
Giacomo Casanova, Cavaliere di Seingalt, giunto a cinquantatré anni, ormai stanco di avventure erotiche e di traffici politici, sente sempre più forte il bisogno di ritornare nella sua città, Venezia, da cui tanti anni prima era fuggito con la sua mirabolante evasione dai Piombi. Ma, proprio quando la meta è vicina, il destino gli fa incontrare la giovanissima Marcolina, non ancora ventenne eppure dotta studiosa di matematiche superiori e lucida illuminista. Questa donna, che lo guarda con una freddezza che Casanova mai prima aveva visto in uno sguardo femminile, lo costringe a gettarsi perdutamente in un intrigo rovinoso. E, proprio in quell’avventura, gli balena l’immagine di una felicità incomparabile, che vince di sorpresa la sua cinica sapienza: un’immagine che gli si mostra per negarsi poi subito e abbandonarlo, come un’ultima beffarda apparizione della vita.
Arthur Schnitzler, il magistrale evocatore della Vienna leggera e crudele degli ultimi anni absburgici, rivela in questo breve romanzo, che è forse la sua opera più segreta e personale, tutta la sua chiaroveggenza psicologica – quella per cui Freud gli scrisse che temeva di incontrarlo in quanto riconosceva in lui il suo Doppio. Una trama maliziosa, che potrebbe apparire di sfuggita in un capitolo delle Memorie di Casanova, si dilata qui in un feroce scontro fra Amore e Morte, che viene a porre un sigillo sinistro su questa tappa della carriera di un libertino, ormai segnata dall’angoscia della fine. Come nell’Andreas di Hofmannsthal, il décor settecentesco, che Schnitzler ricostruisce con sovrana eleganza, accoglie in una luce d’autunno, nitida e sensuale, un teatro di maschere dietro cui si intravede un mondo di quasi insostenibile dolcezza e crudeltà, quale doveva apparire, in uno sguardo di congedo, al limpido occhio nichilistico dello Schnitzler maturo. E tale è la forza e la precisione musicale del racconto che, senza bisogno che vengano additati, vi affiorano naturalmente i suoi temi: l’impossibilità di ogni ritorno e di ogni unione con se stessi, la lotta con il proprio Doppio, la certezza che il principe degli ingannatori è anche il primo degli ingannati, infine che l’inganno è l’unica forma in cui la vita si offre.
Ritorno di Casanova è apparso per la prima volta nel 1918.
***
Giacomo Casanova, alla non più giovane età di 53 anni, vuole rientrare in patria, nella sua amata Venezia, abbandonata dopo la fuga dal carcere dei Piombi. Nel viaggio di avvicinamento a Venezia, viene ospitato da Olivo e dalla moglie Amalia, in una tenuta presso Mantova. Casanova aveva conosciuto Olivo ed Amalia anni prima ed era stato l'artefice del loro matrimonio, oltre che essere stato amante di Amalia stessa. Nella tenuta di Amalia ed Olivo, Casanova incontra, oltre alle figlie della coppia, la giovane Marcolina, studiosa di matematica e di filosofia. Casanova inizia a corteggiare Marcolina, che intrattiene una relazione segreta con il sottotenente Lorenzi e rifiuta il corteggiamento del seduttore veneziano. La conquista amorosa di Marcolina diventa per Casanova una prova dell'efficacia del proprio fascino, nonostante l'età non più giovanissima del famoso conquistatore di donne, che aveva viaggiato e intrattenuto relazioni amorose nelle più famose corti europee. Casanova riesce a trascorrere una notte di passione nella stanza di Marcolina solo con l'inganno; questa ultima notte rappresenta per Casanova stesso la presa di coscienza definitiva del passare del tempo, con il relativo decadimento fisico, e della scomparsa del fascino erotico del conquistatore di ogni donna, che aveva desiderato fino ad allora. Dopo aver trascorso la notte con Marcolina, mentre Casanova sta per abbandonare la tenuta di Olivo, all'alba si presenta il sottotenente Lorenzi, che sfida Casanova stesso in un duello all'ultimo sangue, in cui il giovane Lorenzi viene trafitto a morte da Casanova. Immediatamente dopo questo tragico duello, Casanova fugge dalla tenuta di Olivo, per fare rientro a Venezia, atteso nel volgere di pochi giorni dal Consiglio dei Dieci, dove trascorrerà gli ultimi anni della propria vita con l'incarico di spia del Consiglio stesso.

martedì 14 marzo 2023

Tra i libri di casa: una riflessione felicemente "francescana e gesuana"





Il valore della poverta' ; Editore: Neri Pozza
di Albert Jacquard

Un grande scienziato ateo scopre l'attualita' del messaggio di Francesco d'Assisi.

Anno pubblicazione: 1996

Francesco ha il coraggio di dire no al denaro, al potere, alla violenza e alla guerra; sì al rispetto dell'altro, all'amore, all'idea che l'uomo e l'universo formino una grande unità e che l'acqua, la terra, il fuoco e l'aria siano nostri fratelli. Secondo l'autore la riscoperta di questo messaggio, che è stato rivoluzionario e decisivo nell'età cruciale del Medioevo, ci salverà dalla catastrofe verso la quale il mondo sembra avviato. Giunti ormai alla fine di un'epoca di opulenza,  Francesco ci ricorda che per salvarci bisogna rinunciare alla logica dell'accumulazione dei beni materiali e aprirsi alla solidarietà.


Conclusione della riflessione di Jacquard
" Parlare di un creatore onnipotente non apre certo la strada  verso un trascendenza che si esprime attraverso l'amore.Perchè cercare al di fuori della presenza visibile di un'umanità capace di trasformare in persone degli individui prodotti dalla natura ? Qui sta il senso della celebre frase "Quando voi sarete insieme, io sarò con voi" .Quell'"io" è ciò che appare in più quando gli uomini stanno insieme.Non è solo un sospetto, è una constatazione: io sono più che me stesso. Questo "più" conviene chiamarlo Dio ? Ognuno di noi risponde nel segreto e nel dubbio. Io mi sforzo di ammettere che il mio "più" sono gli altri  e faccio di tutto per trarne le necessarie conseguenze"

lunedì 6 marzo 2023

Tra i libri di casa ..un testo versus Hegel del 1983. (primo post). LO SPIRITO DIVIENE La



LO SPIRITO DIVIENE 



La Negatività come unica forza produttiva,come principio vitale

Il passare /il trapassare è l'essenziale

La negatività: la pulsazione immanente  del muoversi della realtà

La negatività  come elemento costitutivo di ogni entità logico-reale

Senza la possibilità della negazione non ci sarebbe movimento dialettico

Ci può essere una fine della storia  dove riscontrare una verità assoluta ? Non sarebbe  la tragicità dell'arresto definitivo del movimento del reale ?

La Totalità è tale se è continuo divenire

L'uomo è umano solo mediante la continua negazione effettiva di tutto quanto il reale e di se stesso

La negazione è allora l'azione di Libertà dell'uomo

L'uomo è convocato nel divenire ad essere totalmente storico
















sabato 4 marzo 2023

La presenza del Santo Graal tra i libri di casa




Basandosi sui principali testi originali della leggenda, Julius Evola spiega il senso del mistero del Graal, che ha un carattere iniziatico e regale, legato a una tradizione anteriore e preesistente al cristianesimo, mentre presenta connessioni con l’idea di un centro del mondo e di un misterioso dominatore. Dalle varie avventure cavalleresche che si svolgono in un’atmosfera strana e surreale, egli indica il significato nascosto, che si rifa ad esperienze iniziatiche e a prove interne. Anche il simbolismo della ‘donna’ viene adeguatamente spiegato. L’esame si porta poi sul significato delle leggende del Graal nel Medioevo occidentale; considera quindi varie correnti che in un certo modo ripresero l’eredità del Graal dopo la distruzione dei Templari.






Il Graal è un viaggio alla scoperta della verità dell’Ultima Cena di Cristo, ma anche delle mille “ultime cene” degli uomini di ogni tempo, quelle in cui ci si gioca quanto di misterioso e di mistico attraversa le nostre esistenze. Un alone di mistero lo avvolge: esso è una coppa, un calice, spesso un vassoio che si dice abbia poteri taumaturgici e che guarisce come faceva Gesù stesso; un vaso che dispensa cibo nutrendo gli affamati; che rende fertili i campi inariditi; che mette in relazione con il divino chi lo adopera. E non solo: il Graal viene anche considerato essere la vera discendenza di Cristo, il suo sang real. Partendo dagli innumerevoli racconti che lo riguardano, ma tornando sempre ai vangeli, Orazio Antoniazzi ripercorre il passato del calice di Cristo in un intreccio di storia e leggenda in cui la prima si fonde









Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi segreti e incantati, siti arcani che sfuggivano alle leggi di Natura e si sottraevano al dominio del Tempo, territori favolosi dove le più strane e ammalianti creature parlavano lingue oggi sconosciute, avevano gesti, modi e riti oggi indecifrabili; dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo, però, "reale" e "immaginario" entrarono in netto contrasto. Allora come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine, Viviana conoscevano il modo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon...




Le ricerche dei due storici Steve Blake e Scott Lloyd hanno portato alla luce documenti di fondamentale importanza ignorati per secoli. Queste antiche fonti hanno permesso agli autori, anche grazie alla perfetta conoscenza che essi hanno dei luoghi, di gettare una nuova luce su ciò che sappiamo del Medioevo. Ristabilendo la realtà storica riguardo ad Artù, ai suoi cavalieri e ai luoghi dove sorgeva Avalon, Blake e Lloyd dissolvono il velo di leggende e racconti fiabeschi che avevano offuscato le vere origini dei popoli che vivono nelle isole britanniche. Avalon dunque esiste, con i suoi confini geografici e la sua storia turbolenta. E' la prima opera che apre le porte di un passato sepolto nella fantasia, rivelando un paesaggio reale.





Descrizione
Un'eccezionale avventura archeologica che ha portato l'autore a ricostruire la vera storia del Sacro Graal e dell'Arca perduta. La sua è una ricerca attenta e documentata, ma più avvincente di un thriller, narrata con maestria, vivacità e con inesauribile passione. E che porta alla luce verità perdute.

Due grandi misteri percorrono la storia della tradizione occidentale: il Sacro Graal, il "calice del sangue" usato da Gesù nell'Ultima Cena, e l'Arca dell'Alleanza, la cassa di legno e oro costruita dall'antico popolo israelita nella quale Mosè ripose le tavole dei Dieci Comandamenti.

Due preziosissime reliquie cui sono stati attribuiti poteri straordinari. Entrambe inseguite per secoli. Entrambe scomparse nel nulla. La loro storia si intreccia e si confonde e chiama in causa crociati, templari, massoni, epiche battaglie e sovrani di tutta Europa.

Per anni Graham Hancock ha ricostruito a ritroso questa vicenda colma di misteri, equivoci, falsi indizi, ne ha inseguito tracce sparse in archivi polverosi, tra documenti storici e società segrete, leggende e tradizioni ormai dimenticate.










Descrizione
Il Graal? Tutti lo cercano, ma nessuno sa esattamente che cosa sia. Nel corso dei secoli gli sono state attribuite caratteristiche diverse e addirittura per alcuni non sarebbe neppure un oggetto ma la discendenza di Gesù Cristo e Maria Maddalena (che avrebbe trovato rifugio a Rennes-le-Chàteau, nella regione francese dell'Aude, punto di partenza per una nuova Crociata).

Questa idea - che continua a essere, come ovvio, scandalosa - si basa sul fatto che la grafia Sangréal dei manoscritti medievali può essere interpretata sia come «Saint Graal», Santo Graal, che richiama l'immagine di un vaso contenente il sangue di Cristo (l'antico occitano gradal significa «recipiente»), sia come «Sang Royal», Sangue Reale.

In questo appassionante libro, Jean Markale risale alle fonti del Graal, almeno dal punto di vista letterario, dal romanzo incompiuto di Chrétien de Troyes, scritto alla fine del XII secolo, al Parzival di Wolfram von Eschenbach ripreso poi da Richard Wagner. Senza trascurare il suo significato per alcune tra le più misteriose società segrete, dagli Illuminati di Baviera all'enigmatica Thule che tanto influenzò il nazismo e, in particolare, Himmler, per il quale il Graal era l'energia assoluta.




Chi si ostina oggi a non voler fare un passo oltre se stesso per porre la domanda, e così cercare di capire come realmente stiano andando le cose, non si pone forse nel mondo come quello che con il suo essere stolido, vi impedisce che le cose fluiscano così come dovrebbero? Non ci si aggiunge nel mucchio di coloro che sempre più vivono la loro serenità e la loro posizione di equilibrio a spese della sempre crescente angoscia altrui? Costoro vivono nei loro personali paradisi climatici, o affettivi, o cognitivi, dai quali tutto il resto del mondo è escluso. Ne accentuano e ne affrettano così la china involutiva costringendo innumerevoli altri a viverne gli effetti e le accelerazioni sempre più drammatiche e disastrose. Proprio chi oggi sostiene di essere il più equilibrato è in verità il più agitato e caotico nel suo pensiero. Proprio a costui non riesce d'ascoltare né comprendere l'altro, che lui vive solo come disordine e caos nei rispetti del proprio ordine e della propria agiatezza. E tuttavia l'armonia non viene prima di tutto, ma dopo che il tutto si è svolto: viene per ultima.







mercoledì 1 marzo 2023

tra i libri di casa ..Il monaco e la psicanalista. In dialogo per una autentica libertà interiore.di Marie Balmary



Un monaco cattolico e una psicanalista – ebrea e agnostica – si incontrano in un momento in cui soltanto una nuova esperienza di Dio può salvare la loro amicizia e rinnovarla. Il loro dialogo diviene il confronto serrato tra una tradizione, come quella ebraico-cristiana, che rischia di non possedere più alcuna creatività culturale, e le culture della modernità, che rischiano di avvizzire nel loro dogmatismo scientistico. Nell’incontro tra Simon e Ruth, la fede si lascia purificare dalle sue componenti oppressive, dal Dio perverso che chiede all’uomo sacrifici di sangue. Mentre il pensiero psicanalitico e laico torna a desiderare una felicità e una pienezza umane al di là degli steccati della ragione. Si fa strada una nuova esperienza della verità, che si dà solo nel dialogo appassionato tra le persone, come evento relazionale, terapeutico e salvifico al contempo.

***

il monaco e la psicanalista. In dialogo per una autentica libertà interiore” di Marie Balmary (edizioni Paoline) è la storia di due compagni di università iscritti a medicina che si rincontrano dopo tanti anni. Simon è diventato monaco e Ruth ha intrapreso la professione di psicanalista. L’uno è cattolico, l’altra è ebrea ma agnostica. L’amicizia tra loro si rinnova attraverso un dialogo ricco e serrato, e uno scambio di lettere intenso e profondo.

Il libro trae ispirazione da un’esperienza autobiografica dell’autrice: due incontri importanti, uno con il famoso psicanalista Jacques Lacan e l’altro con il fratello minore di lui Marc-François, monaco benedettino. La conoscenza di quest’ultimo fu davvero fondamentale per la scrittrice, e ha rappresentato il principale motore del testo.

Marie Balmary era impegnata in una ricerca

“che, attraverso una rilettura della vita e dell’opera di Freud, risaliva a questioni fondamentali – gli oltraggi contro il soggetto, le leggi di relazione, la genesi della parola… – e mi conduceva verso le origini della nostra civiltà e in particolare verso la grande figura di Mosè, alla quale Freud si era tanto interessato”. Così la scrittrice avvertì il desiderio di conosce Marc Lacan per scoprire come egli riusciva a conciliare “la duplice lettura dei testi biblici, di cui era interprete autorevole, e dell’opera del fratello, che seguiva con interesse”.
L’incontro tra i due avviene la mattina del venerdì santo:«Arrivai all’ora concordata, dopo aver attraversato zone montuose nelle quali mi ero un po’ smarrita nella nebbia. (…) Quando mi vide così congelata, mi chiese subito (…): « Vuole un caffè? ». La proposta mi stupì, visto il giorno. Quindi l’ospitalità monastica prevaleva sulla regola del digiuno… Scomparve per un breve istante e ritornò con un vassoio, una caffettiera e due tazze: le riempì entrambe e me ne porse una. Mi stupì ulteriormente che un monaco non rinunciasse al caffè la mattina del venerdì santo. Cominciammo a parlare. Di tutto quello che capitava. E, me lo ricordo, fin dai primi minuti, delle rispettive interpretazioni dell’espressione «l’immagine di Dio». Su un punto ci trovammo d’accordo: l’immagine di Dio nella Genesi è la relazione tra l’uomo e la donna. (…) Durante la nostra vivace conversazione, non ci eravamo accorti che il tempo passava; quando la campana suonò per l’ufficio, ponendo fine al nostro incontro, rimanemmo entrambi stupiti. Riposi la mia tazza sul vassoio, e mi accorsi che la sua era ancora lì, piena, come se se ne fosse semplicemente dimenticato. Aveva dunque praticato il digiuno senza coinvolgermi; nessuna costrizione per me, neppure una lezione o un segno che avrei dovuto cogliere. Il digiuno riguardava lui, non me. (…) Questo gesto di estrema delicatezza corrispondeva a ciò che era accaduto conversando con lui. (…)Mi aveva aperto la porta come un viaggiatore che, fermatosi per un certo tempo, ne accoglie un altro, assicurandosi di farlo stare bene, senza imporgli la disciplina del proprio cammino e neppure le rivelazioni del proprio viaggio».

tratto da