mercoledì 27 gennaio 2021

Il Testamento - Fabrizio De Andrè





https://www.youtube.com/watch?v=SYDm2yPeOpQ


Testo Il Testamento

Quando la Morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità
non maleditemi, non serve a niente
tanto all'inferno ci sarò già

Ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

Voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi ci è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi ci è caduto
di conservarsi felice e cornuto

Sorella Morte, lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire, di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo

Signor becchino, mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro

Per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l'insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati

Quando la Morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima, forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso, forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà

Se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto il tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore

A te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all'angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi

Quando la Morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà

Cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro giù sulla Terra
amammo in cento l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore, si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore, si muore soli


venerdì 22 gennaio 2021

Il nodo era il mezzo di comunicazione tra di loro»





https://ontologismi.wordpress.com/2021/01/18/il-nodo-era-il-mezzo-di-comunicazione-tra-di-loro/

Alla riunione dei genitori di una scuola, la direttrice ha sottolineato il sostegno che i genitori devono dare ai figli. Lei capiva che anche se la maggior parte dei genitori della comunità erano lavoratori, dovevano trovare un po ' di tempo da dedicare e passare con i bambini. Tuttavia, la direttrice è stato sorpresa quando uno dei genitori si è alzato e ha spiegato, che non aveva tempo di parlare con suo figlio durante la settimana. Quando usciva per lavorare era molto presto e suo figlio stava ancora dormendo e quando tornava dal lavoro era troppo tardi e il bambino era già a letto. Ha spiegato inoltre, che doveva lavorare in quel modo per provvedere al sostentamento della famiglia. Disse anche che il non avere tempo per suo figlio lo angosciava molto e cercava di sostituire quella mancanza dando un bacio tutte le notti quando arrivava a casa sua e affinché suo figlio sapesse che lui era andato in camera mentre dormiva, faceva un nodo nella Punta del lenzuolo. Quando suo figlio si svegliava e vedeva il nodo, sapeva che suo padre era stato lì e l'aveva baciato. Il nodo era il mezzo di comunicazione tra di loro. La direttrice si emozionó con quella singolare storia e si è stupita ancora di più quando ha constatato che il figlio di quell'uomo era uno dei migliori allievi della scuola.

mercoledì 20 gennaio 2021

Max Gazzè Sotto casa (Official Video)


---la vena più ironica e cinica del cantante: “Sotto casa” rivolta all’ipocrisia e al peso oppressivo 

dell'estremismo religioso 





https://www.insidemusic.it/the-best-of-max-gazze-le-10-migliori-canzoni-del-cantautore-italiano/

https://www.youtube.com/watch?v=Ej0ME8xdiF8


Testo Sotto Casa




Apra la sua porta

faccia presto, non importa

cosa crede lei di questo movimento

ma l'avverto che al suo posto

non ci penserei due volte

dato l'imminente arrivo di Gesù

perché poi non torna più!


Mi son reso conto

che serpeggia tra i credenti

il malcontento per la pioggia

di mancati appuntamenti

nei millenni, ma si metta nei suoi panni

quell'incetta di pianeti da salvare

di pianeti da salvare!


Possa la bontà del vostro cuore

riscoprire che la verità

si cela spesso dentro una persona sola

e non è tanto il sesso a consolare l'uomo

dal suo pianto, ma l'amore buono

ed il perdono santo del Signore


Lasci che le spieghi in due parole

com'è facile sentire gli echi bassi ed immorali

di comportamenti frivoli e meschini

quali certi omini in abito da donna

la vergogna che neanche gli animali!


Apri un istante e ti farò vedere io

che nasce sempre il sole dove cerco dio

in tutti i poveretti che hanno perso

il senso immenso della vita

Non chiedo mica un regno intero, dico io

sono un indegno messaggero e cerco dio

in chi vendette onore per denaro

e ora nel cuore mette un muro


Lei non si dimostra illuminato dalla grazia della vostra Santa Vergine Maria

lo chiami pure, se ritiene, il capo della polizia

ma a chi conviene tutta quella baraonda

se l'ozono s'è ridotto a un colabrodo

e basta un solo farabutto

a fare in modo che dell'uomo non rimanga neanche l'ombra

e poi ficcatevelo in testa

non si viene al mondo tanto per godere

ma soltanto perché un bene superiore ci ha creati!


Apri un istante e ti farò vedere io

che nasce sempre il sole dove cerco dio

in tutti i poveretti che hanno perso

il senso immenso della vita


Non chiedo mica un regno intero, dico io

sono un indegno messaggero e cerco dio

in chi vendette onore per denaro

e ora nel cuore mette un muro


So che sei lì dentro

Non ti muovi, ma ti sento

Oggi te la cavi, sì

Ma non finisce qui


In tutti i poveretti che hanno perso

il senso immenso della vita

Non chiedo mica un regno intero, dico io

sono un indegno messaggero e cerco dio

in chi vendette onore per denaro

e ora nel cuore mette un muro

sabato 9 gennaio 2021

Carmina Burana-Carme XI -traduzione di Gabriella Rouf




Carmina Burana

XI

il Denaro in questa età

sulla Terra  e sua Maestà:

I re adorano il Denaro e gli fan da servitori,

gli van dietro in turba nera frati monaci e priori,

al Denaro fanno ressa i canonici e curiali,

. il Denaro che decide in concili e tribunali,

il Denaro fa la guerra, fa la pace, e guerra ancora,

il Denaro con le liti porta i ricchi alla malora,

ed il misero dal brago alla porpora solleva,

ogni cosa compra e vende, ciò che ha dato poi rileva,

il Denaro è  menzognero, ma verace per il mondo

ch. in suo nome fa spergiuro e si danna il moribondo.

Il Denaro è adulatore, ma tradisce chi gli crede,

per gli avari è dio, per gli avidi è speranza e sola fede,

dell’amore delle donne fa il Denaro merce infame,

le p. sozze meretrici fa il Denaro grandi dame,

ai più nobili il Denaro toglie onore, tempra, zelo,

il Denaro crea più ladri che ce n’è di stelle in cielo.



Chi ha Denaro scansa il danno, il pericolo e la legge,

se in giudizio vien chiamato, il Denaro lo protegge,

ove bianco lui lo dica, non fia nero per nessuno,

ed il bianco saà. nero, ove lui lo dica bruno,

chè al Denaro la sentenza dirà sempre ".E' suo diritto!"


Se il Denaro ha la parola, chi non l’ha rimane zitto,

lui ribassa l’uomo onesto ed eleva intrigo e inganno,

ai sapienti acceca gli occhi, morde i cuori, se ce l’hanno.

Col Denaro l’ignorante far. sfoggio di cultura,

ed av ,pur falsi, amici, avrà il medico e la cura.

Sulla mensa del Denaro piatti pieni e piena pancia,

pesci in salse prelibate, cacciagione e vin di Francia.

Il Denaro porta veste sontuosa e risplendente,

e la stoffa vien dall’India, e le gemme dall’Oriente,

e la gente acclama ciò che lui dà per bello e caro,

ogni torre, ogni castello si consegna al re Denaro.

Il Denaro . venerato pel potere che ne emana:

cura, lega, scioglie, taglia, brucia, accumula ed appiana,

fa prezioso il rozzo, dolce fa l’amaro, il poco, troppo,

ed il sordo par che oda e fa correre lo zoppo.

Sul Denaro di il p ed il meglio: vidi io stessa

il Denaro che cantava celebrando la sua messa,

il Denaro, sì, cantava, e si dava la risposta,

il Denaro, sì, cantava, e con bieca faccia tosta,

sogghignava, nel vedere l’uditorio abbindolato.

Senza lui, non vi è rispetto, e nessuno viene amato,

ma per quanto uno sia lercio, abbia colpe e brutta fama

il Denaro ".é un galantuomo!" senza remore proclama.


Detto questo, a tutti è chiaro

quanto regni il re Denaro.

Ma crollasse quanto prima

la sua gloria e la sua stima,

vale la Saggezza sola

di non stare alla sua scuola.


sta  in 

TRADUZIONI N E C E S S A R I E


I  LIBRI DEL  COVILE 


https://www.ilcovile.it/raccolte/A5_Traduzioni_necessarie.pdf



I Carmina Burana costituiscono un corpus di testi poetici medievali dell'XI e del XII secolo, prevalentemente in latino, tramandati da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis 4660 o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l'antica Bura Sancti Benedicti, fondata attorno al 740 da San Bonifacio nei pressi di Bad Tölz in Baviera). Il codice è custodito nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera.


https://it.wikipedia.org/wiki/Carmina_Burana