lunedì 18 aprile 2022

Elena Visconti--IL TRIONFO DEI NOTRAX




https://elenavisconti.wordpress.com/2021/12/13/il-trionfo-dei-notrax/

IL TRIONFO DEI NOTRAX


La prima casa crollò il 3 Marzo del 2022. Era una palazzina nuova, un edificio in cemento armato nella periferia di Napoli, 29 morti. 


La notizia campeggiò sulle prime pagine di tutti i quotidiani e subito sui social si cercò il colpevole: per alcuni era l’avaro costruttore o, più in generale, l’avidità del capitalismo, per altri era l’astrusa difficoltà delle norme per costruire, appena varate. 


Il dibattito durò poco, perché il 15 marzo si sbriciolò una casa di riposo a Roma, 128 morti. La relazione tra i due eventi fu registrata da tutta la stampa e soprattutto dal governo. La mattina del 18 Marzo fu istituita una task force per indagare lo stato del calcestruzzo delle costruzioni italiane del centro sud e una commissione parlamentare sulla responsabilità delle imprese edili e dei progettisti nei crolli. La sera stessa implosero un ospedale a Lione, un centro commerciale in Baviera e una villa in Sicilia: 1232 morti in tutto. Tutti gli edifici avevano la struttura in calcestruzzo armato. 


Alla fine di Marzo era chiaro che il calcestruzzo cedeva, in tutto il mondo. Gli edifici si polverizzavano ovunque e senza una logica apparente. In Europa crollavano in media 17,8 edifici al giorno, dei quali 2,7 in Germania, 3,1 in Francia e 5 in Italia, e i numeri andavano aumentando. Era il terrore. 


La risposta delle istituzioni però fu immediata: fu nominato un comitato tecnico scientifico, composto da architetti e da ingegneri, per consigliare il governo sul da farsi. Ma il CTS, pur composto da luminari della materia, pur aggiornato sul dibattito internazionale del mondo scientifico sui misteriosi crolli, pur con tutta la buona volontà, brancolava nel buio, come tutti.


Uno degli architetti ebbe un’idea: chiedere a chiunque ne avesse la possibilità, di demolire l’intonaco della propria casa in prossimità delle travi, per scoprire se ci fossero fessurazioni nel calcestruzzo armato. Inaspettatamente molti seguirono l’appello dell’architetto, in un clima festoso di concordia generale ritrovata, cantando l’inno nazionale.


E le fessurazioni furono trovate. Una percentuale delle travi scoperte dall’intonaco presentava una fessurazione anomala, a forma di ragnatela, sul bordo inferiore. Un ingegnere riuscì a stabilire con certezza che le travi che presentavano la ragnatela erano quelle che potevano crollare. Ovviamente non tutte cedevano, ma tutti i crolli recenti presentavano la misteriosa ragnatela. Riuscì inoltre a capire che il collasso poteva manifestarsi al massimo dopo 28 giorni dalla scoperta. Fu una svolta a livello internazionale: la novità consentiva di mettere in salvo chi era in pericolo. Non c’era ancora una spiegazione ma c’era un punto di partenza: la misteriosa crepa era spesso un sintomo del fatto che l’armatura d’acciaio, pur in ottime condizioni, non era più in grado (per ragioni ignote) di resistere a trazione. Fu allora che comparvero i NoTrax.


Questi nuovi complottisti sostenevano che il problema non fosse la sollecitazione a trazione, che le fessurazioni non fossero un sintomo di nulla e che i crolli erano causati da un complotto internazionale dei costruttori e dei poteri forti che li finanziavano, finalizzato a creare lavoro e ricchezza nel loro settore, sulla pelle degli operai e dei più deboli. Erano ancora pochi e furono colpevolmente sottovalutati. 


Intanto si facevano progressi: un architetto notò che i crolli avvenivano quasi esclusivamente negli edifici che contenevano almeno una cucina. Questo consentì di concentrare le ricerche e il monitoraggio quasi esclusivamente sull’edilizia residenziale. Il governo organizzò delle ispezioni a tappeto per trovare le crepe a forma di ragnatela. Dove venivano trovate veniva organizzata e facilitata l’evacuazione degli inquilini, che però non era obbligatoria. Alcuni decisero di rimanere e di rischiare. Intere famiglie di NoTrax morirono nei crolli, ma questo non fu abbastanza per convincere gli altri ad abbandonare le loro case. 


Poco dopo gli ingegneri del CTS scoprirono che i crolli potevano essere arginati iniettando all’interno delle ragnatele una speciale malta tixotropica di nuova generazione, e successivamente fasciando le travi con le fibre di carbonio, per conferire loro maggiore resistenza a trazione. I NoTrax negarono duramente la validità di questo sistema. Esibivano studi sulla tossicità della malta e del carbonio e tra loro prese piede una teoria alternativa, sviluppata da un medico di Velletri e divenuta virale sui social. Secondo il dottore le travi dovevano essere “curate” cospargendole con una pomata al cortisone. Molti non esitarono ad applicare alla lettera il rimedio del medico di Velletri e i decessi quotidiani aumentarono paurosamente.


Il governo fu costretto ad imporre l’obbligo di evacuazione per i minorenni, per i bambini dei NoTrax che rimanevano in casa con i genitori. Le drammatiche scene della separazione dei figli dai genitori furono trasmesse in TV e impressionarono notevolmente l’opinione pubblica. I NoTrax reagirono con violenza, organizzarono manifestazioni e duri scontri in tutto il paese, sobillati peraltro da alcuni famosi intellettuali che ritenevano illegittimo ed eticamente inaccettabile l’obbligo di evacuazione. Un famoso professore di Estetica dello IUAV motivò in televisione la sua battaglia contro l’evacuazione obbligatoria, citando le teorie alternative sul calcestruzzo del grande architetto Corbusieri. Il conduttore gli chiese se non intendesse piuttosto Le Corbusier, che però non aveva mai scritto roba del genere ed era morto sessant’anni prima. 


“No no, intendo proprio Corbusieri, è un professore Italo Argentino, è un premio nobel per l’Architettura” rispose il filosofo. 


“Ma non esiste alcun premio Nobel per l’architettura, forse intende il premio Pritzker. E comunque non esiste alcun Corbusieri che abbia vinto il premio Pritzker” obiettò l’intervistatore. “Non importa”, concluse il filosofo: “è quello che è”.


E il dialogo con i NoTrax finì lì, dopo ci fu solo lo scontro. 


Il verbo NoTrax si diffuse capillarmente e i loro esponenti di spicco fondarono un partito politico. La campagna elettorale fu durissima e la resistenza si dimostrò debole: persino gli architetti e gli ingegneri del CTS litigavano tra loro in TV sulle diverse modalità di intervento per debellare l’afflizione dei crolli misteriosi. 


Il Movimento NoTrax vinse le elezioni con il 58%, sgominando anche quei vecchi partiti che avevano provato indegnamente a cavalcare il fenomeno. 


Si insediarono in massa in parlamento e, dopo aver approvato una radicale riforma costituzionale “che il Paese aspettava da 30 anni”, abolirono l’obbligo di evacuazione per i minorenni. Festeggiarono la vittoria su un balcone, inneggiando alla libertà e alla famiglia. Fu tuttavia introdotto l’obbligo dell’uso della pomata al cortisone per gli edifici residenziali; il monitoraggio veniva scrupolosamente esercitato da una specie di polizia politica, la commissione “Dubbio sulle Costruzioni”.


Ma la novità più clamorosa arrivò proprio dall’Architetto Corbusieri, che nel frattempo aveva vinto veramente il Nobel per l’architettura, istituito in fretta e furia dai NoTrax svedesi. Il suo ultimo studio scientifico, pubblicato sulla rivista da lui fondata, dimostrava oltre ogni ragionevole dubbio che le uniche case sicure erano quelle in cui effettivamente comparivano le misteriose crepe a forma di ragnatela ma che, a dispetto di ciò, non crollavano. 


Il giorno dopo il parlamento votò la norma che introduceva la demolizione coatta del resto del patrimonio edilizio, edifici storici compresi, anche se privi di calcestruzzo armato. 


Un mese più tardi, tra le macerie di Palazzo Venezia a Roma, la commissione “Dubbio sulle Costruzioni” fucilò i membri del CTS, come nemici del popolo.

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