giovedì 3 febbraio 2022

Elogio dell’imperfezione è un libro che ripercorre la vita di Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012)



Elogio dell’imperfezione è un libro che ripercorre la vita di Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012). Levi-Montalcini, neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986, narra la sua esperienza umana e scientifica, i suoi successi e gli insuccessi professionali quasi come fosse un po’ un bilancio della sua vita.

E’ importante riconoscere i propri errori, sostiene la neuro-scienziata, capirli, studiarli per favorire così il progresso scientifico. L’imperfezione è un momento imprescindibile al raggiungimento della meta ed è così consona alla natura umana che merita perciò un elogio.

Tra le pagine della sua vita, l’autrice dedica ampio spazio alla scoperta del Nerve growth factor (NGF), agli studi che le hanno consentito di ricevere il Premio Nobel per la Medicina e agli anni bui del regime nazista. Ma racconta anche del suo ambiente natale, delle difficoltà che incontrò come donna nell’ intraprendere gli studi, difficoltà a cui lei si è poi ribellata con determinazione.
Narra inoltre l’esperienza della terribile guerra e del suo periodo vissuto negli Stati Uniti.
Il ritorno di Levi-Montalcini in Italia avviene per un ambizioso progetto di dar vita ad un’unità di ricerca nel Paese, convenzionata con la Washington University, presso la quale avrebbe continuato a tenere il corso semestrale di neurobiologia ma avviene anche per il suo desiderio di riavvicinarsi alla famiglia.

Molto coinvolgente la parte in cui racconta il lutto per la morte della madre. Non tralascia inoltre di raccontare le difficoltà nel dirigere un istituto di ricerca in Italia che è la sua ennesima sfida.
Molto toccante anche l’apostrofe al noto autore di “Se questo è un uomo”, Primo Levi.

Serena Fuart



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"Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che offusca l’animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle imprese. La follia libera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi."


Senza seguire un piano prestabilito, ma guidata di volta in volta dalle mie inclinazioni e dal caso, ho tentato (…) di conciliare due aspirazioni inconciliabili, secondo il grande poeta Yeats: “Perfection of the life, or of the work”. Così facendo, e secondo le sue predizioni, ho realizzato quello che si può definire “inperfection of the life and of the work”. Il fatto che l’attività, svolta in modo così imperfetto, sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l’imperfezione nell’eseguire il compito (…) sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione. (Rita Levi Montalcini)


Considerando in retrospettiva il mio lungo percorso, quello di coetanei e colleghi, (…) credo di poter affermare che, nella ricerca scientifica, nè il grado d’intelligenza, nè la capacità di eseguire e portare a termine con esattezza il compito intrapreso, siano i fattori essenziali per la riuscita e la soddisfazione personale. Nell’una e nell’altra contano maggiormente la totale dedizione e il chiudere gli occhi davanti alle difficoltà: in tal modo possiamo affrontare problemi che altri, più critici e più acuti, non affronterebbero.”


„In questo lungo periodo gli incontri «veri» sono stati del tutto casuali e imprevedibili, e come tali sono impressi nella mia memoria non avendo mai avuto l'abitudine, né me ne pento, di scrivere appunti e di redigere un diario. Se infatti la memoria non ha registrato in modo indelebile un evento, è inutile e superfluo tentare di farlo rivivere attraverso la documentazione scritta.“

„È venuta a cadere – come prospetta il noto neurobiologo Gunther Stent – l'ipotesi che la creatività che si manifesta in campo scientifico, e consiste nella facoltà di scoprire nuovi fenomeni e leggi di natura universale, differisca da quella espressa nelle opere d'arte.“





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