martedì 17 settembre 2024

terzo capitolo: nei seguenti "passim vagantes" solo caos,disobbedienza , disordine,immediatezze



"Andando dritto al punto: questi decenni e i prossimi si configurano sempre più come un era nella quale la governance delle popolazioni – che ha sostituito il governo democratico degli stati amministrando i flussi delle risorse invece di sviluppare una politica per i loro cittadini – si attua sempre più per via digitale – algoritmica – dando vita a società del controllo che si configurano mimeticamente come sistemi di sorveglianza e tracciamento diffusi e capillari. 



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"Autodeterminazione è il modo in cui comunità non soggiogate determinano sistemi e tempi della propria esistenza in relazione ai luoghi che abitano.

Autogoverno è il modo in cui in questi luoghi queste comunità amministrano la propria esistenza. 
Autodeterminazione ed autogoverno sono possibili solo con la costruzione dell’indipendenza politica."(dal web sito ANTUDO)

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Abitare la terra e risconoscersi nei luoghi
"[...la comunità che lo abita, le forme dell’identità e delle differenze, il suo profilo singolare, la sua sostanza di memoria e di dialogo, l’ineliminabile responsabilità delle scelte
conservative e progettuali, l’aspirazione alla giustizia, all’armonia, alle qualità di vita."(Luisa Bonesio ) 

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[...]soggetto errante, un “camminatore” (wandersmann).
infaticabile nomadismo. Perniciosa la  realtà retta da statuti , canoni, protocolli, vincolo di mandato,  dogmi,ideologia chiusa e conchiusa. Nel buon brodo della secolarizzazione occorre far proprio  l'apoftegma di un caro amico "‹‹Sono venuto per dividere›› (gf)

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“Negli anni a venire ci saranno solo monaci e delinquenti. E, tuttavia, non è possibile farsi semplicemente da parte, credere di potersi trar fuori dalle macerie del mondo che ci è crollato intorno. Perché il crollo ci riguarda e ci apostrofa, siamo anche noi soltanto una di quelle macerie. E dovremo imparare cautamente a usarle nel modo più giusto, senza farci notare.”
(Giorgio Agamben, Quando la casa brucia, 5 ottobre 2020, Quodlibet, Una voce)

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Massimiliano Cappello
Oggi 6 febbraio 2021 ricorrono 29 anni dalla scomparsa di padre David Maria Turoldo

«Gli ultimi momenti di una cultura politica milanese furono la mattina di gelo dei funerali delle vittime di piazza Fontana; e il pomeriggio di ghiaccio di quello di Pinelli. Pochi giorni fa, ventidue anni dopo, una grandissima folla era intorno alla bara di padre Turoldo. Brutto segno, le esequie. Lungo corso Vittorio stracolmo di folla potevi toccare con mano la fine di una forza politica (quella democratico-popolare che per quasi mezzo secolo aveva retto, ma sempre più debolmente, agli assalti della destra) e, forse, l’ancora incerto diffondersi di un impegno morale (e, per ora, pre-politico) fra giovani nuovi, silenziosi e, speriamo, implacabili».

In questo passo di Fortini (da Milano, città scomparsa?, 1992) si potrebbe riassumere un’epoca. Il senso lacerante della sconfitta dell’età delle rivoluzioni si esprime qui in tre momenti, funebri ed esemplari, sotto il basso continuo dell’atmosfera invernale che permea le sue pagine migliori. Ma che Fortini associ per contrasto i funerali degli assassinati a quelli di Turoldo la dice lunga su quell’epoca e su quella sconfitta."


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Padre Davide Maria Turoldo –  poeta, filosofo, membro dell’Ordine dei Servi di Maria, frate ribelle e sorvegliato speciale del Sant’Uffizio per quasi mezzo secolo, militante antifascista nella Milano occupata dai nazisti – fu innanzitutto un essere umano sino alla fine votato agli ultimi, alla «fraternità come unica legge», a un rifiuto della modernità (così spesso da altri ammantato di tratti reazionari, nostalgici, «evoliani») di matrice comunalistica.(Massimiliano Cappello)

la matrice comunalista (gf)...


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Quest’anno il Naadam, ovvero i giochi mongoli, si sono disputati a Ulaanbaatar poco prima delle Olimpiadi, attualmente in corso a Parigi. Una festa sportiva dalle origini ancestrali incentrata su di un unico principio: essere tutt’uno, parti di un intero. Non a caso, il titolo del Naadam di quest’anno è stato: "Unità Eterna". Tre sono le discipline che si disputano in questa giostra senza tempo: la corsa a cavallo, il tiro con l’arco e la lotta. 


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lunedì 16 settembre 2024

secondo capitolo: nei seguenti "passim vagantes" solo caos,disobbedienza , disordine,immediatezze




In memoria di Domenico, vittima due volte: di uno Stato troppo buono e troppo crudele


Di Domenico non seppi più nulla fino a quando, siamo alla fine degli anni Ottanta, non lessi sul giornale che un soldato di leva, proprio lui, aveva lasciato il proprio posto di guardia e con il fucile a tracolla si era recato in un bar per giocare al flipper. Al barista aveva solo detto che gli faceva male la testa e che era stanco. Sparerà, uccidendolo, al proprio capitano che, avvertito, si era recato nel medesimo bar per convincerlo a tornare in caserma. Poco dopo Domenico sarà ucciso a sua volta da una squadra di carabinieri che in assetto di guerra gli spareranno una raffica di pallottole.


Giuro che Domenico era un ragazzo davvero buono, mite e buono e per questo probabilmente vittima di quel feroce bullismo che nelle nostre caserme di allora non mancava e che riservava ai troppo buoni e remissivi sofferenze di ogni genere, compresa quella di costringerli a turni di guardia assidui e senza alcun rispetto per la dignità di un ragazzo che, pur soffrendo di crisi epilettiche e rassomigliando come una goccia d’acqua al giovane Antonio Ligabue, era stato ugualmente arruolato e al quale era stata negata perfino la soddisfazione di essersi conquistato, per proprio merito, la licenza di scuola media.


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dodecaedro romano romano conservato nel castello di Saalburg nell'Assia, poco distante da Bad  Homburg(Germania) 


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Quando #AlbertEinstein e #CharlieChaplin si incontrarono nel 1931, Einstein disse a Chaplin: "quello che ammiro di più della tua arte è la sua universalità. Non dici una parola, ma il mondo ti capisce."

"È vero." Rispose Chaplin, "ma tu sei ancora più da ammirare. Il mondo intero ti ammira, ma nessuno ti capisce."

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[il filosofo] " in  nessun caso confonde i suoi fini conquelli di uno Stato, né con gli scopi di un ambiente, poiché sollecita nel pensiero forze che  si  sottraggono  all’obbedienza  come  alla colpa, e riveste l’immagine di una vita al di là del bene e del male, rigorosa innocenza senza merito né colpevolezza. Il filosofo può abitare diversi ambienti, ma al modo di un eremita, di un’ombra, viandante, inquilino di pensioni ammobiliate.(G. Deleuze, Spinoza. Filosofia pratica)

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Il biopic "Maria" di Jessica Palud, presentato al Festival del cinema di Cannes, racconta dell’aggressione subita da Maria Schneider da parte di Marlon Brando, durante la più celebre scena di "Ultimo tango a Parigi" di Bertolucci


sabato 14 settembre 2024

nei seguenti "passim vagantes" solo caos,disobbedienza e disordine,immediatezze




“La verità è che se si passa la vita a tentare di non sentire dolore e paura va a finire che non si sente più niente.”

Lorenzo Marone - La tristezza ha il sonno leggero

https://www.ibs.it/tristezza-ha-sonno-leggero-libro-lorenzo-marone/e/9788830443563


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“Nessuno che impari a pensare può tornare a obbedire come faceva prima, non per spirito ribelle, ma per l'abitudine ormai acquisita di mettere in dubbio ed esaminare ogni cosa.”

Hannah Arendt, “Alcune questioni di filosofia morale”


“Finiremo tutti nel Sinai!”. È questo l’incubo dei palestinesi dalla Nakba in poi.

Un incubo che torna in tutte le guerre che essi hanno subito nel corso dei decenni e, con forza ancora maggiore, nel conflitto attuale, e che si esprime anche nella cultura e nella letteratura palestinesi, come nel romanzo Il libro della scomparsa, di Ibtisam Azem (tradotto in italiano nel 2021 dall’editore Hopefulmonster), che immaginava l’improvvisa scomparsa di tutti i palestinesi da Israele, dai territori occupati, da Gaza.

Esodo forzato, sfollamento, checkpoint per rendere la mobilità impossibile, frammentazione del territorio, occupazioni di terre, sfoltimento demografico mediante bombardamenti, carestie, costruzione delle condizioni perchè scoppino epidemie e, per chi non muore, ferite capaci di invalidare per l’intera vita.

https://gliasinirivista.org/sionismo-e-colonialismo/

https://lasiepedimore.com/2024/08/05/citazione-della-settimana-il-libro-della-scomparsa-di-azem-ibtisam/comment-page-1/

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La conoscenza è potere, e per ogni livello di conoscenza, sei responsabile di come la usi.

Gary Zukav

https://www.ibs.it/danza-dei-maestri-wu-li-libro-gary-zukav/e/9788867006939


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Pierre Teilhard de Chardin


Mon calice et ma patène, ce sont les profondeurs d'une âme largement ouverte à toutes les forces qui, dans un instant, vont s'élever de tous les points du Globe et converger vers l'Esprit.

Il mio calice e la mia patena sono le profondità di un'anima ampiamente aperta a tutte le forze che, in un istante, sorgeranno da tutti i punti del Globo e convergeranno allo Spirito.

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Franco Insalaco

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Tutti i discorsi sulla musica sono castelli per aria, miraggi verbali, invenzioni metaforiche a cui crediamo, ne comprendiamo il significato perché glielo attribuiamo noi, non in altro modo che linguisticamente. Jankelevitch sostiene che: La musica testimonia il fatto che l’essenziale in tutte le cose è un non so che d’inafferrabile e d’ineffabile; essa rafforza in noi la convinzione che, ecco, la cosa più importante del mondo è proprio quella che non si può dire”. Perciò, continua, si possono “scrivere libri sulla musica” solo “impiegando le astuzie della filosofia negativa”, in quanto afferrare “il mistero” che la musica ci fa “intravedere” è “una scommessa impossibile.

Vladimir Jankelevitch, La musica e l'ineffabile


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Al contrario di H.C. Andersen che complessivamente trascorse circa 10 anni della sua vita in viaggi fuori dalla madrepatria, Kierkegaard non vide mai la parte di mondo che sta più a sud di Berlino, per cui dovette ricorrere alla lettura o alla fantasia per farsi un'idea di come apparissero davvero i dolci "paesaggi" mediterranei. Si consolò col fatto che forse non era necessario partire: era sufficiente solo immaginare di essere al sud.

Nel maggio del 1837 lo studente sognatore riferisce infatti di un piccolo esperimento che si può compiere nel davanzale di casa propria:

" È curioso come si possa ottenere la tonalità blu-violetto italiana, che altrimenti non avremmo qui in Danimarca, guardando il cielo attraverso una finestra in una sera luminosa, semplicemente mettendo una candela tra sè e la finestra stessa"

(J. Garff, SAK, pag. 9 )


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In un teatro scoppiò un incendio dietro le quinte. Un clown uscì sul palcoscenico e avvisò il pubblico. Gli spettatori pensarono che si trattasse di uno scherzo e applaudirono. Il clown ripetè l’annuncio, con sempre maggior divertimento dei presenti. E’ così, immagino, che il mondo finirà distrutto: tra l’ilarità generale dei buontemponi, convinti che sia tutto un gioco.
S. Kierkegaard

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LA FORMAZIONE FILOSOFICA COME PRATICA DI SOGGETTIVAZIONE NEL CONTESTO PENITENZIARIOUna riflessione attraverso Foucault.Lucrezia Sperolini

LA FORMAZIONE FILOSOFICA COME PRATICA DI SOGGETTIVAZIONE NEL CONTESTO PENITENZIARIO Una riflessione attraverso Foucault. Lucrezia Sperolini


Ciò che gli oppressori in realtà si ripromettono è «trasformare la mentalità degli oppressi e non la situazione che li opprime»25, per dominarli meglio, adattandoli a questa situazione. A questo fine usano la concezione e la pratica dell’educazione “depositaria”, cui si aggiunge tutta un’azione sociale di carattere paternalista, in cui gli oppressi ricevono il simpatico nome di “assistiti”. Sono casi individuali, semplici “emarginati”, che stonano nella fisionomia generale della società. Questa è buona, organizzata e giusta. Gli oppressi, come casi individuali, sono la patologia della società sana, che ha bisogno, per questo, di adattarli a sé, cambiando la loro mentalità di uomini inetti e pigri(P. Freire,Pedagogia degli oppressi)