“La verità è che se si passa la vita a tentare di non sentire dolore e paura va a finire che non si sente più niente.”
Lorenzo Marone - La tristezza ha il sonno leggero
https://www.ibs.it/tristezza-ha-sonno-leggero-libro-lorenzo-marone/e/9788830443563
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“Nessuno che impari a pensare può tornare a obbedire come faceva prima, non per spirito ribelle, ma per l'abitudine ormai acquisita di mettere in dubbio ed esaminare ogni cosa.”
Hannah Arendt, “Alcune questioni di filosofia morale”
“Finiremo tutti nel Sinai!”. È questo l’incubo dei palestinesi dalla Nakba in poi.
Un incubo che torna in tutte le guerre che essi hanno subito nel corso dei decenni e, con forza ancora maggiore, nel conflitto attuale, e che si esprime anche nella cultura e nella letteratura palestinesi, come nel romanzo Il libro della scomparsa, di Ibtisam Azem (tradotto in italiano nel 2021 dall’editore Hopefulmonster), che immaginava l’improvvisa scomparsa di tutti i palestinesi da Israele, dai territori occupati, da Gaza.
Esodo forzato, sfollamento, checkpoint per rendere la mobilità impossibile, frammentazione del territorio, occupazioni di terre, sfoltimento demografico mediante bombardamenti, carestie, costruzione delle condizioni perchè scoppino epidemie e, per chi non muore, ferite capaci di invalidare per l’intera vita.
https://gliasinirivista.org/sionismo-e-colonialismo/
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La conoscenza è potere, e per ogni livello di conoscenza, sei responsabile di come la usi.
Gary Zukav
https://www.ibs.it/danza-dei-maestri-wu-li-libro-gary-zukav/e/9788867006939
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Pierre Teilhard de Chardin
Mon calice et ma patène, ce sont les profondeurs d'une âme largement ouverte à toutes les forces qui, dans un instant, vont s'élever de tous les points du Globe et converger vers l'Esprit.
Il mio calice e la mia patena sono le profondità di un'anima ampiamente aperta a tutte le forze che, in un istante, sorgeranno da tutti i punti del Globo e convergeranno allo Spirito.
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Franco Insalaco
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Tutti i discorsi sulla musica sono castelli per aria, miraggi verbali, invenzioni metaforiche a cui crediamo, ne comprendiamo il significato perché glielo attribuiamo noi, non in altro modo che linguisticamente. Jankelevitch sostiene che: La musica testimonia il fatto che l’essenziale in tutte le cose è un non so che d’inafferrabile e d’ineffabile; essa rafforza in noi la convinzione che, ecco, la cosa più importante del mondo è proprio quella che non si può dire”. Perciò, continua, si possono “scrivere libri sulla musica” solo “impiegando le astuzie della filosofia negativa”, in quanto afferrare “il mistero” che la musica ci fa “intravedere” è “una scommessa impossibile.
Vladimir Jankelevitch, La musica e l'ineffabile
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Al contrario di H.C. Andersen che complessivamente trascorse circa 10 anni della sua vita in viaggi fuori dalla madrepatria, Kierkegaard non vide mai la parte di mondo che sta più a sud di Berlino, per cui dovette ricorrere alla lettura o alla fantasia per farsi un'idea di come apparissero davvero i dolci "paesaggi" mediterranei. Si consolò col fatto che forse non era necessario partire: era sufficiente solo immaginare di essere al sud.
Nel maggio del 1837 lo studente sognatore riferisce infatti di un piccolo esperimento che si può compiere nel davanzale di casa propria:
" È curioso come si possa ottenere la tonalità blu-violetto italiana, che altrimenti non avremmo qui in Danimarca, guardando il cielo attraverso una finestra in una sera luminosa, semplicemente mettendo una candela tra sè e la finestra stessa"
(J. Garff, SAK, pag. 9 )
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