lunedì 7 settembre 2020

Racconti dal MaterassoEntra una ragazzina sui 12 anni chiedendomi aiuto. - la mamma è caduta e perde molto sangue.

Le madri ritrovate, un tesoro fotografico di 50 anni fa

Entra una ragazzina sui 12 anni chiedendomi aiuto.
- la mamma è caduta e perde molto sangue.

Le vado incontro e vedo la mamma barcollante avanzare verso il negozio, tenendosi un fazzoletto sul naso sanguinante.

Cerco di farla sedere sulla poltrona relax per poterle fare un primo soccorso. Le alzo le gambe con il telecomando e abbasso un pò il busto. Corro a prendere la valigetta del pronto soccorso che abbiamo in bagno, la apro e cerco il sacchetto del ghiaccio istantaneo, prima schiaccio in centro ma niente, allora gli do un pugno deciso ed il freddo arriva all'istante. Glielo porto e con un fazzolettino glielo posizione sulla fronte e sul naso. La ragazzina tiene la mano della mamma e ha gli occhi che le si riempiono di lacrime come i cartoni animati giapponesi ma tiene duro.

Io la rassicuro che è solo una brutta botta ma che è meglio chiamare l'ambulanza anche solo per darle un controllo da chi se ne intende. Nel frattempo le disinfetto le ferite naso mani e ginocchia e vedo che il sangue si placa ed escono le botte, che è un buon segno. Mi ritrovo un sangue freddo che non mi riconosco. Chiamo il 118 e spiego all'operatore dove siamo e lui mi chiede come si chiama il negozio, Perdormire rispondo e lui:
- si ho capito ma come si chiama il negozio?

PERDORMIRE si chiama proprio così.

Mi chiedo se per caso erroneamente ho fatto il 112 anziché il 118 ma sorvolo con gli occhi al cielo. Cerco di capire se la signora è lucida e vedo che risponde bene e si sta rilassando. La ragazzina nel frattempo ha chiamato il papà per venire a recuperare la macchina e spiegargli l'accaduto. Io le dico che è stata brava a gestire tutto con fermezza, lei allora mi dice che le era successo di accudire il nonno quando era caduto per cui con aria importante si da un tono da grande ma appena arriva la crocerossa a sirene spiegate scoppia a piangere.

Io mi avvicino per darle un cuoricino di Memory come antistress ma lei non lo vuole dicendomi che non è stressata. Io sorrido perché capisco che a lei la vita sta insegnando di diventare grande presto e l'antistress me lo tengo io che ne ho invece tanto bisogno

Nessun commento:

Posta un commento