Carmina Burana
XI
il Denaro in questa età
sulla Terra e sua Maestà:
I re adorano il Denaro e gli fan da servitori,
gli van dietro in turba nera frati monaci e priori,
al Denaro fanno ressa i canonici e curiali,
. il Denaro che decide in concili e tribunali,
il Denaro fa la guerra, fa la pace, e guerra ancora,
il Denaro con le liti porta i ricchi alla malora,
ed il misero dal brago alla porpora solleva,
ogni cosa compra e vende, ciò che ha dato poi rileva,
il Denaro è menzognero, ma verace per il mondo
ch. in suo nome fa spergiuro e si danna il moribondo.
Il Denaro è adulatore, ma tradisce chi gli crede,
per gli avari è dio, per gli avidi è speranza e sola fede,
dell’amore delle donne fa il Denaro merce infame,
le più. sozze meretrici fa il Denaro grandi dame,
ai più nobili il Denaro toglie onore, tempra, zelo,
il Denaro crea più ladri che ce n’è di stelle in cielo.
Chi ha Denaro scansa il danno, il pericolo e la legge,
se in giudizio vien chiamato, il Denaro lo protegge,
ove bianco lui lo dica, non fia nero per nessuno,
ed il bianco saà. nero, ove lui lo dica bruno,
chè al Denaro la sentenza dirà sempre ".E' suo diritto!"
Se il Denaro ha la parola, chi non l’ha rimane zitto,
lui ribassa l’uomo onesto ed eleva intrigo e inganno,
ai sapienti acceca gli occhi, morde i cuori, se ce l’hanno.
Col Denaro l’ignorante far. sfoggio di cultura,
ed avrà ,pur falsi, amici, avrà il medico e la cura.
Sulla mensa del Denaro piatti pieni e piena pancia,
pesci in salse prelibate, cacciagione e vin di Francia.
Il Denaro porta veste sontuosa e risplendente,
e la stoffa vien dall’India, e le gemme dall’Oriente,
e la gente acclama ciò che lui dà per bello e caro,
ogni torre, ogni castello si consegna al re Denaro.
Il Denaro . venerato pel potere che ne emana:
cura, lega, scioglie, taglia, brucia, accumula ed appiana,
fa prezioso il rozzo, dolce fa l’amaro, il poco, troppo,
ed il sordo par che oda e fa correre lo zoppo.
Sul Denaro dirò il più ed il meglio: vidi io stessa
il Denaro che cantava celebrando la sua messa,
il Denaro, sì, cantava, e si dava la risposta,
il Denaro, sì, cantava, e con bieca faccia tosta,
sogghignava, nel vedere l’uditorio abbindolato.
Senza lui, non vi è rispetto, e nessuno viene amato,
ma per quanto uno sia lercio, abbia colpe e brutta fama
il Denaro ".é un galantuomo!" senza remore proclama.
Detto questo, a tutti è chiaro
quanto regni il re Denaro.
Ma crollasse quanto prima
la sua gloria e la sua stima,
vale la Saggezza sola
di non stare alla sua scuola.
sta in
TRADUZIONI N E C E S S A R I E
I LIBRI DEL COVILE
https://www.ilcovile.it/raccolte/A5_Traduzioni_necessarie.pdf
I Carmina Burana costituiscono un corpus di testi poetici medievali dell'XI e del XII secolo, prevalentemente in latino, tramandati da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis 4660 o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l'antica Bura Sancti Benedicti, fondata attorno al 740 da San Bonifacio nei pressi di Bad Tölz in Baviera). Il codice è custodito nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera.
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