" Anche i Papi dagli occhi bistrati piangono. Perché, infine comprendono che la loro forza abita nella loro debolezza. La tortuosa e perigliosa strada verso la pace intrapresa da Sir John Brannox arriva finalmente a destinazione. Come un consumato istrione, sa bene come andare in scena. E dal palco privilegiato di Piazza San Pietro, il giorno dell’Angelus, il momento in cui si santifica il mistero dell’incarnazione, il nuovo pontefice rivela la propria natura. Un uomo tra gli uomini. Un Peccatore tra i peccatori. Persino il più ostinato tra i miscredenti può comprendere quanto il peso di Dio abiti nelle frasi pronunciate da Sir John. Incorniciato dai panneggi di velluto rosso, il capo della Chiesa, in virginale abito bianco, al pari di Charles Baudelaire, mette il proprio cuore a nudo e ricorda “Le ragazze che ci hanno snobbato. I ragazzi che ci hanno abbandonato. Gli estranei che ci hanno ignorato. I Padri e le madri che ci hanno equivocato. Tutti i lavori che ci hanno negato. I Maestri che hanno dubitato di noi. I bulli che ci hanno picchiato. I fratelli che ci hanno deriso. Gli amici che ci hanno lasciato soli. I conformisti che ci hanno allontanato. I baci che ci sono stati negati perché nessuno ci vedeva.” Sir John sa che essere è essere percepiti e la percezione, Bauer insegna, è tutto. Non c’è gerarchia né dolore, la sofferenza non è uno sport. Tra anoressia e bulimia tra acne e smagliature, tra calvizie e obesità, Giovanni Paolo III ha il coraggio di sprofondare nell’abisso della nostra insignificanza, della nostra imperfezione. Lo strazio di non appartenere a niente, l’afflizione di essere meno di zero. Ma se non si fa parte del mondo, è tempo di essere contro il mondo. Bisogna percepirsi come la soluzione e non più come il problema. Trovare il proprio posto. E per il Papa quel posto è la Chiesa. Siamo tutti miserabili rottami. Ma mai più verremo dimenticati."
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