sabato 10 aprile 2021

Nel Quinto stasimo dell'Antigone il coro invoca l'epifania di Dioniso



QUINTO CANTO INTORNO ALL'ARA

CORO: Strofe prima

Orgoglio di Sèmele, Dio dai molteplici nomi, figliuolo di Giove signore del tuono, che Italia proteggi, che regni sui piani ospitali d'Elèusi a Dèmetra sacri, che presso il molle fluir dell'Ismeno, in Tebe dimori, che te vide nascere, presso la stirpe del drago selvaggio! Antistrofe prima Il fumo corrusco del duplice vertice, dove le Ninfe coricie baccanti s'aggiran, te mira, te l'onda castalia. E i clivi dei monti di Nisa che d'ellera han chiome, e la verde pianura ferace di grappoli, fra un evio clamore di cantici sacri t'inviano di Tebe a mirar le contrade. Strofe seconda Di Tebe a te cara piú molto che ogni altra città, al par di tua madre, dal folgore spenta. Ed ora, da morbo veemente ella è tutta invasa. Col pie' salvatore tu valica il giogo parrasio, o il gorgo sonante del mare. Antistrofe seconda Oh duce degli astri dall'alito di fiamma, che i riti notturni presiedi, figliuolo di Giove, or móstrati insieme alle Tíadi di Nisa, che ebbre ti seguono, e intera la notte danzando, delirano per Bacco dator di fortuna


Sofocle Antigone traduzione di Ettore Romagnoli

https://www.filosofico.net/antigonesofocle42.htm



Dioniso raffigurato su un vaso greco, da notare in particolare l'edera che porta intorno al capo (uno dei simboli del dio), la coppa (kantharos) colma di vino e simbolo dell'ebbrezza, la lunga barba spesso prerogativa del dio.

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