martedì 14 giugno 2022

Claudio Cerasa(direttore del Foglio ) “UNA MAGISTRATURA CON TROPPO POTERE È UN PROBLEMA PER LA DEMOCRAZIA”






Indipendentemente dal raggiungimento del quorum e quindi dall’esito del referendum, perché secondo te il sistema giudiziario ha bisogno di una riforma? Qual è l’urgenza più impellente?

Il sistema giudiziario ha bisogno sicuramente di riforme capaci di far diminuire il peso delle correnti della magistratura, riforme che possano permettere al potere legislativo di non essere costantemente ostaggio del potere giudiziario. Il sistema ha quindi bisogno di avere una vera separazione dei poteri, di avere riforme che non permettano ad un magistrato di indagare chiunque sulla base di teoremi e non di prove. Giovanni Falcone diceva che la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità ma è l’anticamera del khomeinismo. Questo è ciò che dovrebbe cambiare. Questo è ciò che dovrebbe essere cambiato. Questo è ciò che dovrebbe essere insegnato alle nuove generazioni. Perché prima ancora delle riforme il punto vero è questo: in Italia ci dovrebbe essere una grande svolta culturale che dovrebbe venire dall’interno della magistratura, le riforme sono sicuramente importanti per gli equilibri del sistema, ma se non saranno i magistrati a capire quali sono i limiti che loro stessi devono porsi, senza capire che è un problema per la democrazia avere una magistratura che ha troppo potere, che non si sa autocontrollare e che vede qualsiasi valutazione esterna come lesa maestà, senza capire tutto questo il nostro Paese, dal punto di vista giudiziario, è completamente fottuto. Un elemento di ottimismo però c’è. Non tanto nel referendum, dove il problema, rispetto ai quesiti sulla giustizia, non è stato un complotto organizzato contro il referendum, ma è stato l’autocomplotto organizzato dalla Salvini e Associati, perché la Lega, come ha ricordato lunedì l’avvocato Gian Domenico Caiazza, non ha mai nemmeno depositato le firme raccolte, perdendo così il diritto alle tribune referendari e perché la stessa Lega che, nei giorni pari si presenta come garantista, nei giorni dispari invita a buttare le chiavi di chi si trova in carcere. L’ottimismo non è qui, ma è in un piccolo dettaglio sfuggito a molti: quando l’Anm, qualche settimana fa, ha convocato lo sciopero generale dopo tanti anni, solamente il 48% degli iscritti ha scelto di aderire. Una percentuale infinitamente più bassa rispetto all’85 per cento delle adesioni raccolto 12 anni fa, ai tempi dell’ultimo sciopero generale.


https://www.glistatigenerali.com/editoria_societa-societa/cerasa-una-magistratura-con-troppo-potere-e-un-problema-per-la-democrazia/

Nessun commento:

Posta un commento