martedì 6 dicembre 2022

Dalle librerie di famiglia del pensionato. (James Hillman. Romano Màdera.-- Karl Popper)


 Il potere. Come usarlo con intelligenza


Rizzoli Editore  anno 2002 


Che cosa è il potere? O, meglio, a quale idea di potere siamo abituati? Potere come prestigio e come possibilità di disporre (delle cose e delle persone) o potere per vivere e aiutare a vivere meglio?
James Hillman, filosofo e psicanalista, analizza in questo libro le varie forme che assume il potere nella società e nella nostra vita per portare alla luce le sue manifestazioni, consapevoli o inconsce.
Oggi l’economia e la tecnica detengono il potere assoluto e gli elementi sui quali esso si sostiene (il commercio, il prodotto, la proprietà, il valore, il denaro, il profitto) pongono esigenze, dettano ritmi, guidano i nostri pensieri.
Gli stessi elementi si strutturano e prendono corpo in una”fenomenologia del potere” che mette in azione il prestigio, l’esibizionismo, l’ambizione, l’ascendente, il veto, il carisma….
Ma secondo Hillman esiste un’altra e diversa possibilità di “avere potere” e di utilizzarlo.

Esiste una prospettiva, nel mondo del lavoro, degli affari, dell’economia, che può trasformare il potere da chiave di autoaffermazione in possibilità di apprendimento, di relazione, di crescita armonica, servizio, manutenzione e desiderio di accostarsi alla perfezione. Esiste il potere di ridare equilibrio alle scelte, di esprimere giustizia nei confronti delle persone e delle cose, di promuovere la bellezza, di diffondere amore, di persuadere senza doversi imporre, di esprimere carisma senza necessariamente essere o diventare famosi, di acquisire prestigio senza inganno e mistificazione, di guidare senza intimorire (e rinunciando al sottile piacere che l’incutere timore ci dà).

Poiché esistono molti modi per esercitare il potere, Hillman parla di “poteri”, al plurale. E quello che, nelle ultime pagine del libro, dichiara essere il più importante di tutti è il potere delle idee.
“La stessa cosa vale per il profitto – continua Hillman. Basta trasformare la “o” di profitto in una “i”, il profitto non soltanto per i soci e gli azionisti. Il monoteismo del profitto può essere allentato in modo da dare spazio ad altre forme di proficuità: proficuo per la continuità a lungo termine della vita e delle generazioni future, proficuo per il piacere e per la bellezza del bene comune, proficuo per lo spirito”. E’ l’idea stessa del profitto che deve essere pluralizzata”.
Un libro, questo, che non si legge d’un fiato, ma che esige riflessioni, disponibilità a pensare, ad approfondire, a rivedere paradigmi consolidati. Per chi vuole, un serio esame di coscienza.


http://www.trainingmeta.it/approfondimenti/il-potere-come-usarlo-con-intelligenza-di-james-hillman/ 


L Animale Visionario Elogio Del Radicalismo

di Romano Màdera.   Il Saggiatore, 1999

Che la particolarità dell'uomo sia di dover prendere posizione su se stesso è una delle tesi di Gehlen che Romano Madera certamente condivide. "Secondo le decisioni implicite in tale interpretazione, si rendono visibili o invece si occultano determinati compiti" (Arnold Gehlen, L'uomo, Feltrinelli, 1990).Ma da dove partire, però? Sempre dando retta a Gehlen - alla cui diffusione in Italia Romano Madera ha certamente contribuito -, finora l'uomo ha interpretato se stesso o partendo da Dio (posizione metafisica) o partendo dall'animale (evoluzionismo classico). Si tratta ora di provare a interpretare l'uomo partendo dall'uomo stesso.Madera, da buon junghiano, riprende e modifica: partire da sé, dalla propria variabile individuale. E "sé", in questo caso, significa: dalla propria condizione di naufraghi, di uomini e di donne travolti dal grande naufragio della società moderna e di quel tratto di modernità che è stato il movimento operaio e comunista. "Ora il punto non è che il re sia nudo - nota l'autore del prologo -, è che il re non c'è: il comandante è nessuno, Nessuno è il grande timoniere, e la tempesta non cala.Il disordine arriva fino al cielo, la situazione è pessima".L'espressione "Il comandante Nessuno" deriva da Marx, che è stato uno dei grandi interlocutori di Madera, bibliograficamente già dal primo libro (Identità e feticismo, Miozzi, 1977); è il comando anonimo delle leggi del capitalismo globale, del capitalismo - come usa esprimersi l'autore - "giunto a se stesso".Marx, già nel Manifesto del Partito comunista, associava l'eventuale sconfitta del movimento socialista - la così detta "barbarie" - alla rovina di tutte le classi in lotta. "Domina un'esteriorizzazione scompensata, che lascia la maggior parte dell'umanità in un'ignoranza quasi totale delle tecniche che le consentono di sopravvivere.Un idiotismo unilateralmente consumistico si impadronisce delle masse", riassume Madera, non senza aver prima ricordato, a mo' di promemoria, che il 20% della popolazione mondiale dispone dell'83% del reddito, e che al miliardo delle persone più povere resta l'1,4% delle risorse, con una tendenza, dagli anni settanta ad oggi, al progressivo peggioramento.

Se questa è la diagnosi, ragionevolmente apocalittica, la via d'uscita, per Madera, comincia dall'individuo, dal lavoro di ognuno su di sé."Per ricominciare dopo il naufragio si deve innanzitutto revocare la scomunica del pensiero mitico-utopico che ha segnato, fin dalla nascita, il grosso del marxismo".Il pensiero mitico-utopico, cioè il simbolismo del profondo, così pesantemente trascurato dal marxismo in nome della razionalità scientifica, è invece alla base del metodo proposto dal libro, la "comprensione biografica" - un cominciare da sé (e non a caso il libro, a mo' di scala, si conclude proprio con un frammento di autobiografia) scoprendo in se stessi l'interconnessione globale con gli altri e con la natura che, oggi più di un tempo, ci caratterizza.Passare, come suggerisce Madera, dall'utopia all'eutopia significa, in questo senso, passare dal non luogo che, gehlenianamente, è la costante antropologica su cui si basa la cultura umana al "buon luogo" che fondi una prassi e una cultura della tolleranza e dell'amore.La dimensione del pensiero di Madera, come si vede, è di quelle totalizzanti.La monografia su Jung (Carl Gustav Jung.Biografia e teoria, Bruno Mondadori, 1998) era stata un'eccezione: la tendenza di Madera è senz'altro verso l'onnicomprensività dei fatti umani.È questo che lo porta a valorizzare le componenti del sacro e dell'apertura a Dio come costanti antropologiche essenziali.






Karl Popper. Contro Hegel   Armando Editore  1997

In questo libro sono state raccolti gli scritti di Popper contro il pensiero Hegeliano. Sono pagine di grande violenza verbale e di notevole forza teorica. Popper accusa Hegel di essere la fonte di tutto lo storicismo contemporaneo" e sostiene che il suo successo segnò l'inizio dell'era della disonestà e dell'era dell'irresponsabilità intellettuale prima e morale poi.

















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