sabato 4 marzo 2023

La presenza del Santo Graal tra i libri di casa




Basandosi sui principali testi originali della leggenda, Julius Evola spiega il senso del mistero del Graal, che ha un carattere iniziatico e regale, legato a una tradizione anteriore e preesistente al cristianesimo, mentre presenta connessioni con l’idea di un centro del mondo e di un misterioso dominatore. Dalle varie avventure cavalleresche che si svolgono in un’atmosfera strana e surreale, egli indica il significato nascosto, che si rifa ad esperienze iniziatiche e a prove interne. Anche il simbolismo della ‘donna’ viene adeguatamente spiegato. L’esame si porta poi sul significato delle leggende del Graal nel Medioevo occidentale; considera quindi varie correnti che in un certo modo ripresero l’eredità del Graal dopo la distruzione dei Templari.






Il Graal è un viaggio alla scoperta della verità dell’Ultima Cena di Cristo, ma anche delle mille “ultime cene” degli uomini di ogni tempo, quelle in cui ci si gioca quanto di misterioso e di mistico attraversa le nostre esistenze. Un alone di mistero lo avvolge: esso è una coppa, un calice, spesso un vassoio che si dice abbia poteri taumaturgici e che guarisce come faceva Gesù stesso; un vaso che dispensa cibo nutrendo gli affamati; che rende fertili i campi inariditi; che mette in relazione con il divino chi lo adopera. E non solo: il Graal viene anche considerato essere la vera discendenza di Cristo, il suo sang real. Partendo dagli innumerevoli racconti che lo riguardano, ma tornando sempre ai vangeli, Orazio Antoniazzi ripercorre il passato del calice di Cristo in un intreccio di storia e leggenda in cui la prima si fonde









Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi segreti e incantati, siti arcani che sfuggivano alle leggi di Natura e si sottraevano al dominio del Tempo, territori favolosi dove le più strane e ammalianti creature parlavano lingue oggi sconosciute, avevano gesti, modi e riti oggi indecifrabili; dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo, però, "reale" e "immaginario" entrarono in netto contrasto. Allora come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine, Viviana conoscevano il modo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon...




Le ricerche dei due storici Steve Blake e Scott Lloyd hanno portato alla luce documenti di fondamentale importanza ignorati per secoli. Queste antiche fonti hanno permesso agli autori, anche grazie alla perfetta conoscenza che essi hanno dei luoghi, di gettare una nuova luce su ciò che sappiamo del Medioevo. Ristabilendo la realtà storica riguardo ad Artù, ai suoi cavalieri e ai luoghi dove sorgeva Avalon, Blake e Lloyd dissolvono il velo di leggende e racconti fiabeschi che avevano offuscato le vere origini dei popoli che vivono nelle isole britanniche. Avalon dunque esiste, con i suoi confini geografici e la sua storia turbolenta. E' la prima opera che apre le porte di un passato sepolto nella fantasia, rivelando un paesaggio reale.





Descrizione
Un'eccezionale avventura archeologica che ha portato l'autore a ricostruire la vera storia del Sacro Graal e dell'Arca perduta. La sua è una ricerca attenta e documentata, ma più avvincente di un thriller, narrata con maestria, vivacità e con inesauribile passione. E che porta alla luce verità perdute.

Due grandi misteri percorrono la storia della tradizione occidentale: il Sacro Graal, il "calice del sangue" usato da Gesù nell'Ultima Cena, e l'Arca dell'Alleanza, la cassa di legno e oro costruita dall'antico popolo israelita nella quale Mosè ripose le tavole dei Dieci Comandamenti.

Due preziosissime reliquie cui sono stati attribuiti poteri straordinari. Entrambe inseguite per secoli. Entrambe scomparse nel nulla. La loro storia si intreccia e si confonde e chiama in causa crociati, templari, massoni, epiche battaglie e sovrani di tutta Europa.

Per anni Graham Hancock ha ricostruito a ritroso questa vicenda colma di misteri, equivoci, falsi indizi, ne ha inseguito tracce sparse in archivi polverosi, tra documenti storici e società segrete, leggende e tradizioni ormai dimenticate.










Descrizione
Il Graal? Tutti lo cercano, ma nessuno sa esattamente che cosa sia. Nel corso dei secoli gli sono state attribuite caratteristiche diverse e addirittura per alcuni non sarebbe neppure un oggetto ma la discendenza di Gesù Cristo e Maria Maddalena (che avrebbe trovato rifugio a Rennes-le-Chàteau, nella regione francese dell'Aude, punto di partenza per una nuova Crociata).

Questa idea - che continua a essere, come ovvio, scandalosa - si basa sul fatto che la grafia Sangréal dei manoscritti medievali può essere interpretata sia come «Saint Graal», Santo Graal, che richiama l'immagine di un vaso contenente il sangue di Cristo (l'antico occitano gradal significa «recipiente»), sia come «Sang Royal», Sangue Reale.

In questo appassionante libro, Jean Markale risale alle fonti del Graal, almeno dal punto di vista letterario, dal romanzo incompiuto di Chrétien de Troyes, scritto alla fine del XII secolo, al Parzival di Wolfram von Eschenbach ripreso poi da Richard Wagner. Senza trascurare il suo significato per alcune tra le più misteriose società segrete, dagli Illuminati di Baviera all'enigmatica Thule che tanto influenzò il nazismo e, in particolare, Himmler, per il quale il Graal era l'energia assoluta.




Chi si ostina oggi a non voler fare un passo oltre se stesso per porre la domanda, e così cercare di capire come realmente stiano andando le cose, non si pone forse nel mondo come quello che con il suo essere stolido, vi impedisce che le cose fluiscano così come dovrebbero? Non ci si aggiunge nel mucchio di coloro che sempre più vivono la loro serenità e la loro posizione di equilibrio a spese della sempre crescente angoscia altrui? Costoro vivono nei loro personali paradisi climatici, o affettivi, o cognitivi, dai quali tutto il resto del mondo è escluso. Ne accentuano e ne affrettano così la china involutiva costringendo innumerevoli altri a viverne gli effetti e le accelerazioni sempre più drammatiche e disastrose. Proprio chi oggi sostiene di essere il più equilibrato è in verità il più agitato e caotico nel suo pensiero. Proprio a costui non riesce d'ascoltare né comprendere l'altro, che lui vive solo come disordine e caos nei rispetti del proprio ordine e della propria agiatezza. E tuttavia l'armonia non viene prima di tutto, ma dopo che il tutto si è svolto: viene per ultima.







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