sabato 7 gennaio 2023

Ancora. durante il riordino delle librerie di famiglia


Stralcio da “Illuminismo e questione ebraica” di Hannah Arendt in libreria da martedì prossimo per Cronopio editore in occasione della Giornata della memoria (pp. 48, euro 6)





In questo breve e lucido testo, Hannah Arendt, che ha solo ventisei anni, si confronta per la prima volta con la cosiddetta questione ebraica, la cui origine viene rintracciata nell'illuminismo e nell'universalità del suo concetto di ragione e di tolleranza religiosa. Ripercorrendo le analisi di Lessing e di Mendelssohn, ma anche dei fautori dell'assimilazione, e dei primi romantici come Herder e Schleiermacher, Arendt delinea la posizione fin da principio paradossale che viene attribuita al popolo ebraico: stretto fra l'universalità astorica dell'illuminismo che ne fa un popolo uguale a tutti gli altri, anche a costo di sacrificarne la specificità, e lo storicismo romantico che sottolineandone l'eccezionaiità lascia intravedere la strada dell'antisemitismo.

“La moderna questione ebraica nasce nell'illuminismo; l'illuminismo, cioè il mondo non ebraico l'ha posta”. Con queste parole ha inizio il saggio Illuminismo e questione ebraica, inedito in italiano, scritto da Hannah Arendt all'età di venticinque anni e pubblicato ancora prima della sua fuga della Germania nazista. Per la lucidità dell'analisi, la limpidità della scrittura e il rigore argomentativo, queste pagine sono ben più che un semplice documento storico e biografico e restano a tutt'oggi una delle migliori esposizioni delle contraddizioni e delle aporie che hanno accompagnato, fin dall'inizio, l'assimilazione degli ebrei d'Europa. Analizzando le posizioni di grandi pensatori illuministi, ebrei e non, come Lessing, Mendelssohn e Herder a proposito di quella che da Marx in poi sarà chiamata la “questione ebraica”, la Arendt, di cui l'anno prossimo ricorre il centenario della nascita, ricostruisce le premesse dell'antisemitismo tedesco, da una parte, ma anche concetti come educazione, tolleranza, umanesimo. Il testo, conciso ed efficace e diretto a un ampio pubblico, pone con forza una questione che oggi ci appare decisiva: quella del rapporto fra religione e società civile.




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