*https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Lombardi
Filosofo italiano (Napoli 1906 - Roma 1989), prof. di storia della filosofia (1949), quindi (1956) di filosofia morale nell'università di Roma; socio nazionale dei Lincei (1980). Opere principali: L'esperienza e l'uomo (1935); La libertà del volere e l'individuo (1941); La filosofia critica (2 voll., 1944; n. ed., Kant vivo, 1968); Nascita del mondo moderno (1953); Dopo lo storicismo (1955); Il piano del sapere (1958); La posizione dell'uomo nell'universo (1963); Il senso della storia ed altri saggi (1965); Filosofia e società (1967). Fondò (1962) e diresse la rivista De Homine.Formatosi, da una originaria educazione marxistico-sociologica, nel decennio posteriore alla prima guerra mondiale, cioè nel periodo di maggior diffusione dell'idealismo crociano e gentiliano, ha criticato la speculazione idealistica tradizionale. In particolare, ha cercato di rivalutare la soggettività dell'esperienza come attività critica dell'individuo cosiddetto finito, di reinterpretare il concetto di libertà, e di allargare il concetto greco e tradizionale di "intelligenza", fino a incontrarsi con la sfera della vita e della sua evoluzione.
https://www.treccani.it/enciclopedia/franco-lombardi/
https://www.jstor.org/stable/24488807
Il "paradosso" della religione in Franco Lombardi
pubblicato 6 dic 2012, 13:52 da La redazione uomini e idee [ aggiornato in data 6 dic 2012, di: FrancescaGhione
Conclusione.
In Lombardi è implicita l'idea che bisogna scardinare l'atteggiamento religioso con la filosofia, in quanto esso pone, come abbiamo visto, la vera realtà in una dimensione eterna ed immutabile, per poter poi recuperare la storicità dell'individuo. Una tale idea è resa possibile innanzitutto dalla consapevolezza che la natura della religione è soltanto pratica. Ora " recuperare la storicità dell' individuo" significa "recuperare" una morale che tenga conto delle circostanze di tempo e di luogo in cui un soggetto agisce ed in modo tale che un'azione abbia conseguenze nel futuro, ma non nel senso che fa parte di un disegno provvidenziale che dall'esterno fa agire, ma perché può essa stessa diventare patrimonio delle generazioni future.
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