Lo scrittore raccontò che, da giovane, si recò a Roma per sostenere l’esame come allievo regista all’Accademia di Arte Drammatica.
Dopo lunghe prove, il maestro di regia, dandogli la mano, gli disse:
Sappia che io non condivido nulla di quello che lei ha detto e scritto in queste ore. Arrivederla.
Camilleri se ne andò, sicuro di non essere stato ammesso, a casa di un amico, e passò dieci giorni meravigliosi, a spasso per Roma, che non conosceva.
Poi, arrivò il giorno della partenza.
Fu allora che, passando dall’albergo in cui aveva alloggiato la prima notte, trovò una serie di telegrammi di suo padre.
Il primo diceva:
Sei stato ammesso all’Accademia, con la massima borsa di studio
Il secondo riportava:
Mi accorgo, con orrore, che le lezioni sono iniziate da sei giorni
Ed ecco che il giovane Camilleri si precipita all’Accademia dove, tutto trafelato e mortificato per il ritardo, incontra il maestro di regia, il quale gli chiede, immediatamente, perché si presentasse con tanto ritardo.
Lui gli risponde che non pensava di essere stato ammesso, perché quelle parole “non condivido nulla di quello che ha detto e scritto” sembravano proprio un segno di non avercela fatta.
Ma il maestro lo interrompe e gli dice:
“Fermati. Non condividere non significa che il pensiero, le opinioni dell’altro siano sciocche. Possono essere idee intelligenti, solo che io – semplicemente – non le condivido.
https://spiraglidiluce.org/2019/07/18/lezione-sulla-condivisione-andrea-camilleri/
Nessun commento:
Posta un commento