sabato 18 luglio 2020

Orwell 1984-regime ed associazionismo totalitario-Una riflessione sul personaggio di 'O Brien

1984 - George Orwell


O’Brien, l’intellettuale dell regime post-totalitario


https://gruppodilettura.com/2017/04/27/orwell-1984-un-libro-inattuale/?fbclid=IwAR3VO6t4wfRds6INdphUp_ZVgCdmEoeV1WF1Pz2DwCfuoYB4OtsNyaUAmmQ

In sostanza, il ruolo di O’Brien, intellettuale al servizio del totalitarismo compiuto del Grande Fratello ci mostra il lavoro al quale si è dedicato: definire un metodo per annullare anche il residuo di libertà interiore che Winston pensa di avere conservato, con la sua storia d’amore, con la riflessione sulla neolingua, con la scrittura di un diario, con il ricordo oltre la riscrittura continua dei fatti e della storia. Si illude Winston, ci dice il narratore di Orwell.
Perché O’Brien dimostra a Winston che questo nucleo intangibile di libertà e autonomia interiore, non esiste.

Winston infatti, non solo finisce per credere davvero, almeno per qualche secondo, che 2+2 possa fare 5. Ma soprattutto chiede di infliggere a Julia, la donna che amava, la peggiore delle torture, la tortura che lui non voleva e non poteva sopportare.
Dopo questa auto-umiliazione totale, dopo questa dimostrazione di annullamento di qualsiasi volontà, in balia del torturatore, Winston sa che non tornerà mai più colui che era, colui che pensava di essere. Quella frattura degli eventi non gli permette di pensare a se stesso come si era sempre pensato.

Alla fine del romanzo, Winston non solo è sconfitto, ma non esiste più come essere sociale con pensiero e volontà. La sua storia di ribellione è annullata, cancellata. Ha rinnegato se stesso. Non potrà mai recuperare la sua vecchia identità. Per   ri-socializzarla, dovrebbe ritrovare un discorso credibile su stesso da condividere con altri. Orwell ci ricorda la dimensione inter-soggettiva della nostra identità, l’impossibilità di tenere separati il pensiero e l’essere. Winston, per quanto sopravviverà, abiterà una dimensione sociale nella quale non è più ciò che credeva di essere; nessuno, tanto meno Giulia lo identifica con quell’identità. O’Brien ha vinto davvero.



''Il potere non è un mezzo, è un fine.
Non si instaura una dittatura con l'intenzione di tutelare una rivoluzione;
invece si fa una rivoluzione con lo scopo di stabilire una dittatura.
Il fine della persecuzione è la persecuzione.
Il fine della tortura è la tortura.
Il fine del potere è il potere.''

''…Ma ogni cosa era a posto, ora , tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli (Winston ndr) era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Gran Fratello…”.

Nessun commento:

Posta un commento