giovedì 23 febbraio 2023

tra i libri di casa -Narrativa. Norman Mailer*. Il Vangelo secondo il Figlio -"secondo testo "gesuano"

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Descrizione


Per duemila anni, il breve soggiorno terrestre di un predicatore nazareno ha segnato, nel bene e nel male, la storia dell'Occidente, ispirando decine di biografie e sacre rappresentazioni. Ma quest'opera di Mailer non rientra in nessuna delle due categorie. È un romanzo, narrato in prima persona, il cui protagonista si chiede: Dio mi sta parlando? Se quella che sento è la sua voce, perché ha scelto me come suo Figlio? E se invece è solo un'illusione, da chi mi viene il potere di fare miracoli? Una prospettiva che fa sì che il lettore sia coinvolto fin da subito nelle ansie e nei dubbi di un uomo costretto a chiedersi il perche di un destino, roso dai dubbi e illuminato dalla fede, esaltato e poi tradito, adorato e poi deriso, fino alla fine tragica della crocifissione. Un romanzo storico in cui rivivono la Galilea e la Gerusalemme di allora, sfondo colorito e tumultuoso su cui Gesù proietta post-mortem la sua tragica vicenda costellata di perplessità e dilemmi.





"ha voluto cimentarsi con Il Vangelo secondo il Figlio, che racconta la storia di Cristo in prima persona.

L’idea gli è venuta in una camera d’albergo parigina quando, una notte, non riuscendo ad addormentarsi, ha preso in mano la Bibbia: «Ho pensato: “Ecco un libro davvero buffo. Ci sono frasi degne di Shakespeare, ma nel complesso è orrendo”. Poi ho pensato ancora: “Ci sono almeno cento scrittori al mondo che potrebbero fare di meglio… E io sono uno di loro”».

Così Mailer ha riscritto il Vangelo, i critici l’hanno fatto letteralmente a pezzi, e oggi lui stesso è disposto ad ammettere che sapeva «di non aver fatto un buon lavoro. Era come se non mi sentissi all’altezza del materiale che avevo di fronte» dice, mostrando, tutto sommato, un certo buon senso.


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PUBBLICO L'INCIPIT  della narrazione


"Il Vangelo di Marco,che non oserei definire falso. è tuttavia esagerato. E andrei ancora più cauto per quelli di Matteo,Luca e Giovanni  che mi hanno attribuito parole che non ho mai pronunciato e mi hanno descritto come mite anche quando ero pallido di rabbia,Le loro narrazioni sono state scritte molti anni dopo la mia dipartita e si limitano a ripetere  quanto era stato raccontato loro da uomini anziani. Molto anziani. Su questi racconti  non si può fare affidamento...Darò quindi  la mia versione..."




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